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Fine vita, Fdi e lista civica Buda: "Non normalizzare il suicidio assistito, puntare sulle cure palliative"

“Siamo sconcertati dall’ostinazione con cui la giunta Bonaccini vuole imporre ai cittadini la morte rapida. Con questo colpo di mano la sinistra calpesta la democrazia e degrada un tema così delicato come il fine vita a semplice atto amministrativo”

È netta la condanna da parte di Emilio Zarrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Cesenatico, Roberto Buda e Stefania Salsi della lista civica Buda della decisione della Regione di approvare con una delibera l’accesso al suicidio assistito. “Siamo sconcertati dall’ostinazione con cui la giunta Bonaccini vuole imporre ai cittadini la morte rapida. Con questo colpo di mano la sinistra calpesta la democrazia e degrada un tema così delicato come il fine vita a semplice atto amministrativo”. 

La mossa, definita da molti osservatori come una forzatura istituzionale e giuridica, rischia di generare un conflitto tra poteri. L’avvocatura dello Stato ha infatti già avvertito che le Regioni non possono deliberare su questo argomento. 

“È nostro dovere come cittadini esprimere la nostra ferma opposizione a questa manovra politica – sottolineano Zarrelli, Buda e Salsi - la vita è sacra e non può essere ostaggio di una visione ideologica. Bonaccini sa di non avere i numeri in consiglio regionale, altrimenti avrebbe portato la proposta in Aula, seguendo il normale iter democratico”.

I tre esponenti rimarcano l’importanza delle cure palliative, per dare una risposta umana e concreta alla sofferenza dei malati terminali. “È osceno che si calpesti la vita con indifferenza, quando dovremmo invece concentrarci sull'incentivare e promuovere le cure palliative e la piena applicazione della legge 38/2010. Gli studi dimostrano che dove vengono messe in atto e vi si accede facilmente, il ricorso al suicidio assistito o all'eutanasia cala fino a 10 volte”.

Una presa di posizione che riecheggia nelle parole del vescovo di Cesena-Sarsina Douglas Regattieri, il quale ha recentemente sottolineato l'importanza di un impegno politico che rispetti il diritto alla vita in ogni sua forma. 

“Ci opponiamo fermamente a qualsiasi tentativo di normalizzare o legalizzare il suicidio assistito – sottolineano Zarrelli, Buda e Salsi - Bonaccini abbia il coraggio di confrontarsi democraticamente in Aula e di rispettare il volere della maggioranza. La nostra società deve basarsi sul rispetto e sulla protezione della vita umana in ogni sua fase e condizione. Le persone devono sentirsi amate, protette e curate”

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