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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Emergenza casa, Casali (Fdi): "Cesena dispone di 700 alloggi popolari in meno rispetto a Forlì"

“Sulle politiche abitative a Cesena la sinistra ha toppato e gli effetti della propaganda sono ormai evidenti a tutti: l’edilizia residenziale pubblica è ferma al palo, il gap con Forlì continua ad essere enorme"

“Sulle politiche abitative a Cesena la sinistra ha toppato e gli effetti della propaganda sono ormai evidenti a tutti: l’edilizia residenziale pubblica è ferma al palo, il gap con Forlì continua ad essere enorme così come le liste d’attesa per accedere a una casa popolare. L’edilizia sociale, che doveva essere la panacea di tutti i mali in città, si è rivelata un flop con il progetto del Novello e regole urbanistiche assurde hanno fortemente limitato l’iniziativa privata, tanto che oggi chi deve trasferirsi a Cesena per lavoro fatica a trovare un alloggio. Questi sono i risultati di 50 anni di governo rosso: tanta propaganda e risultati nulli sulle politiche abitative, sociali e non”. Questa l’analisi di Marco Casali, candidato sindaco del centrodestra.

“Cesena dispone di 700 alloggi di edilizia residenziale pubblica in meno rispetto a Forlì. Ciò significa che per riallinearci dovremmo investire almeno 160 milioni di euro per essere al livello delle richieste giacenti, che sono dell’ordine di 800 in attesa di risposta – argomenta Casali -. Un gap incolmabile, frutto di scelte che nel corso degli ultimi 50 anni hanno snobbato il problema. Ora, al disagio abitativo della zona economica cosiddetta grigia, si aggiunge anche quello di chi vorrebbe venire a lavorare a Cesena ma non trova alloggio. Per le imprese un bel problema, un freno allo sviluppo. Ma anche su questo nessuna azione politica. Dall’altro canto questi sono i frutti di un immobilismo urbanistico che ha visto il nostro Comune non adeguare il Piano Regolatore per oltre 30 anni. Se non si programma, secondo le nuove necessità, difficile poi recuperare. Mentre quindi da una parte avevamo previsioni urbanistiche del tutto avulse, alcune nascevano addirittura dal 1985, dall’altra la fobia ambientalista ha azzerato le nuove previsioni con l’aggravante che le tanto auspicate ristrutturazione e riusi sono diventati calvari burocratici che scoraggiano anche questa modalità virtuosa. Ergo, siamo fermi al palo. Ciliegina sulla torta arrivano i chiarimenti del Novello, che doveva essere l’eldorado del social housing: per il momento parole fumose dalla giunta Lattuca su una fantomatica revisione progettuale. Ci troveremo invece davanti a un ricalcolo e a un ridimensionamento del progetto, dopo che la nostra comunità ha messo sul piatto 10 milioni di euro che dovevano servire proprio all’edilizia sociale. Il soggetto attuatore non dà spiegazioni, non si presenta in commissione e il sindaco finge che il problema non esiste – conclude Marco Casali – anche se è grande come una casa… che non c’è”.

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