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Consulta agricola, la replica di Rossini (PD): "Non siamo ricattabili, per cosa il presidente Ceredi dovrebbe dimettersi?"

Ho appreso con un certo stupore del comunicato inviato a mezzo social dai gruppi consiliari di minoranza che ha come tema l’agricoltura. Ci chiedono risposte paventando addirittura “ultimatum” e richieste di dimissioni. Non siamo ricattabili, per cosa il presidente Ceredi dovrebbe dimettersi? 

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Ho appreso con un certo stupore del comunicato inviato a mezzo social dai gruppi consiliari di minoranza che ha come tema l’agricoltura. Ci chiedono risposte paventando addirittura “ultimatum” e richieste di dimissioni. Non siamo ricattabili, per cosa il presidente Ceredi dovrebbe dimettersi? 

Per aver contribuito, dopo anni, a trovare fondi e risorse da destinare al comparto agricolo? Tutto questo è semplicemente strumentale. L’opposizione pensi a come, nel 2022, a risorse confermate, contribuire con nuove idee e proposte allo sviluppo delle imprese agricole, così importanti per il nostro territorio. 

Tengo a precisare che l’obbiettivo di questo partito, del gruppo consiliare del Partito Democratico e quindi anche del Presidente del Comitato consuntivo misto per le attività agricole, è sempre stato quello di impegnare a Bilancio 2022 una consistente somma di denaro da destinare alle imprese del settore agricolo. 

Questo perché abbiamo sempre ritenuto, e la storia delle nostre amministrazioni parla per noi, che l’agricoltura sia un asse strategico fondamentale per lo sviluppo del territorio romagnolo.  Avendo dunque la possibilità di reperire questi fondi ci è sembrato doveroso coinvolgere la consulta agricola per capire come meglio destinarli. 

A fronte di questa nostra convinzione, ci siamo quindi mossi sul terreno del dialogo e del confronto che ci è proprio. Abbiamo trovato, da parte delle associazioni di categoria e delle imprese presenti in consulta, interlocutori validi dal punto di vista tecnico e affidabili dal punto di vista dell’obbiettivo da raggiungere.

Trovare risorse, impegnarle. Ció che invece non abbiamo trovato (e purtroppo ci siamo abituati) è la collaborazione della minoranza, oggi più che mai opposizione.

In una reminiscenza del passato, con metodi cui da tempo ci hanno abituato, abbiamo assistito ad una politicizzazione della consulta che ha trasformato il dialogo in scontro e contrapposizione.  La consulta agricola è infatti un organo consuntivo e questo impone ai gruppi politici di ascoltare prima di tutto. Purtroppo, così non è stato e il clima di contrapposizione ha provocato uno stallo che non ha permesso di risolvere in tempi brevi le diverse posizioni che si sono venute a creare. 

Questo, tuttavia, non ci ha impedito di giungere al risultato che avevamo indicato come prioritario. Per chiara volontà dell’amministrazione, infatti, troviamo i famosi 70.000 destinati ad aiuti alle imprese agricole, all’interno del bando imprese.  Prova inconfutabile di un interesse mai venuto meno, per lo sviluppo produttivo del nostro territorio e per tutte le imprese che qui operano creando lavoro. 

Nella fretta di delegittimare l’operato della giunta e della consulta le minoranze hanno perso di vista il vero obbiettivo. Confidiamo per il futuro in un maggiore impegno di tutte le forze politiche, per giungere insieme a risultati che possano guardare non al mero interesse di bottega ma al bene di tutti. 

Il Partito Democratico, come più volte abbiamo dimostrato anche dentro la Consulta, è pronto a farsi carico delle istanze delle imprese e dei lavoratori del mondo agricolo, questo è stato vero in passato, lo è oggi e lo sarà in futuro.

Filippo Rossini, Capogruppo PD Cesena 

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