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Comuni della provincia indietro con i Pug? L'Unione Rubicone-Mare: "Istituito un ufficio unico che ci sta lavorando"

Come ha rilevato la consigliera regionale Silvia Piccinini soltanto 6 Comuni su 30 in provincia di Forlì-Cesena avevano approvato, adottato o assunto i rispettivi Piani Urbanistici Generali

Comuni della provincia di Forlì-Cesena ancora indietro nell'approvazione dei Pug, i nuovi piani urbanistici generali. Come ha rilevato la consigliera regionale Silvia Piccinini soltanto 6 Comuni su 30 in provincia di Forlì-Cesena avevano approvato, adottato o assunto i rispettivi Piani Urbanistici Generali. "In pratica la quasi totalità delle amministrazioni locali non ha ancora nemmeno avviato l’iter per dotarsi di uno strumento indispensabile per la pianificazione urbanistica che, secondo quanto stabilito proprio dalla legge regionale sul consumo di suolo, deve necessariamente concludersi entro il 1 gennaio del 2024. Uno scenario a dir poco desolante", aveva commentato la consigliera pentastellata.

A replicarle sono  presidente dell'Unione dei Comuni Rubicone-Mare Filippo Giovannini e l'assessora all'urbanistica Luciana Garbuglia: "Una lettura più attenta della Legge 24 avrebbe probabilmente portato la consigliera Piccinini a considerazioni in parte differenti. È risaputo che al 31 dicembre 2023 scade il periodo transitorio e che non sarà più possibile realizzare le previsioni espansive degli strumenti urbanistici attualmente vigenti, ma si potranno attuare solo interventi all’interno del territorio urbanizzato coerenti con gli obiettivi della Legge 24, la legge regionale che norma il consumo di suolo. Pertanto, anche senza Pug, ovvero senza lo strumento urbanistico che persegue l'obiettivo della riduzione del consumo di suolo, dopo il 31 dicembre 2023 non sono possibili interventi in espansione e tutte le previsioni sono bloccate (a parte casi particolari disciplinati dalla legge), per cui si applica in automatico il principio di consumo di suolo zero".

Proseguono il presidente e l'assessora: "L’emergenza climatica e gli eventi alluvionali del maggio scorso impongono una seria riflessione e un importante approfondimento sul tema delle vulnerabilità del territorio. Da questo punto di vista occorrerà ridefinire le regole per la trasformazione delle città, tenendo in considerazione il nuovo quadro dei rischi. Basti pensare che a seguito degli avvenimenti di maggio, sono state mappate decine di migliaia di nuove frane. I prossimi PUG, quindi, potranno essere lo strumento migliore proprio per sviluppare approfondimenti tecnico-scientifici per provare a concretizzare una più effettiva garanzia di resilienza delle città.Sotto questo profilo l'Unione Rubicone e Mare ha istituito un Ufficio di piano unico che lavora, in convenzione, con sette Comuni per studiare strategie omogenee e organiche per una visione futura unica del territorio".

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