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Domenica, 28 Aprile 2024
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Codice degli appalti, la Lega replica al Pd: "Finalmente un provvedimento che rilancia il Paese"

“L’ossessione e il pregiudizio del Pd contro il governo e, in particolare, contro il ministro Matteo Salvini stanno diventando un caso di studio"

“L’ossessione e il pregiudizio del Pd contro il governo e, in particolare, contro il ministro Matteo Salvini stanno diventando un caso di studio. Non ne è indenne il segretario comunale del Pd Lorenzo Plumari che scivola malamente anche sul Codice degli appalti, a suo dire ‘un serio rischio per il Paese”. Lo afferma la consigliera della Lega Antonella Celletti.

"Una valutazione poco credibile - dettaglia - se è vero che fino a ieri era collettivo il coro di chi criticava le lungaggini e le complicazioni burocratiche come uno dei peggiori ostacoli allo sviluppo del Paese. Oggi, che finalmente lo scoglio è superato, i soliti noti della sinistra più ideologica fanno retromarcia. La realtà è che la nuova legge va sulla via auspicata da anni di semplificare, sburocratizzare le procedure e di liberalizzare, consentendo a istituzioni e imprese di operare con più rapidità, soprattutto nelle procedure di gara grazie alla digitalizzazione. Non possiamo qui analizzare i 229 articoli del provvedimento più la serie di allegati. Possiamo segnalare che la legge si allinea alla Ue liberalizzando gli appalti sotto la soglia comunitaria di 5,3 milioni di euro, mentre obbliga a bandire le gare al di sopra di questo limite. Sotto questa soglia saranno i soggetti aggiudicatori a scegliere la procedura di affidamento, mentre fino a 150mila euro gli affidamenti saranno diretti. Un bell’aiuto soprattutto ai Comuni medio/piccoli. Sono anche semplificati i livelli di progettazione che da tre passano a due e vengono salvaguardati il ’Made in Italy’ e i prodotti Ue, facendoli diventare fattore premiale nelle gare. Questi sono solo pochi spunti rispetto alle novità contenute nella legge che, tra l’altro, fa tesoro del Dl ‘semplificazioni’ varato dal Governo Conte II e del ‘bis’ targato Governo Draghi per rendere più celeri le opere previste dal PNRR. Dunque, il nuovo Codice degli Appalti sistematizza e trasforma in strutturali anche norme già previste in decreti precedenti, ponendo tuttavia più paletti per assicurare la correttezza degli adempimenti. Strumentali quindi anche le accuse sul pericolo di favoritismi o infiltrazioni mafiose. Più rapidità e trasparenza non possono che giovare alle buone regole, come le stazioni appaltanti e le amministrazioni sapranno mettere in atto, responsabilmente, tutte le azioni per evitare il pericolo di infiltrazioni”.

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