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Cesena Siamo Noi: "Finalmente si inizia a parlare di violenza familiare"

"Fortunatamente di violenza familiare si comincia a parlare ed uno spiraglio di attenzione è stato aperto anche a livello istituzionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Fortunatamente di violenza familiare si comincia a parlare ed uno spiraglio di attenzione è stato aperto anche a livello istituzionale. Sarebbe quanto mai opportuno però di là delle tante dichiarazioni di rito e degli annunci ad effetto nelle giornate celebrative, far luce su quelle che sono in concreto le azioni di contrasto e di prevenzione nei confronti della violenza familiare. E sulle modalità di coordinamento tra i diversi soggetti che a diverso titolo si occupano di questa delicata problematica.

E' quanto il Gruppo Consiliare Cesena Siamo Noi intende approfondire, con un' interpellanza che verrà discussa nell'ambito del prossimo Consiglio Comunale, con particolare attenzione alle modalità di funzionamento dei servizi alla persona e di tutela familiare presenti nel nostro territorio.

Il riferimento è dato dal "Protocollo operativo per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne", tra Prefettura, Procura della Repubblica di Forli, Comune di Forlì, Comune di Cesena, AUSL di Forlì, AUSL di Cesena, Ufficio Scolastico Regionale, e Facoltà di Psicologia, sottoscritto in data 19 dicembre 2013.

Si chiede a distanza di oltre due anni dalla firma del protocollo, quali obiettivi, tra quelli riportati sono stati raggiunti, con particolare riferimento all'integrazione tra i Servizi. Se, come da impegno assunto, le Aziende Sanitarie di Forlì e Cesena, ora confluite nell'AUSL Romagna hanno realizzato "il Nucleo Operativo Intra-aziendale e Multidisciplinare, specializzato nella trattazione dei casi di maltrattamento e violenza a danno delle donne" e se sono stati realizzati i "corsi volti all'ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza ed esperienza allo scopo di creare esperti della rete dei servizi e per iniziative formative in tema di accoglienza ed assistenza alle vittime di violenza"

Per quanto concerne il Comune di Cesena, si chiede, in base al suddetto protocollo, quali sono le procedure adottate per" l'identificazione dei segnali atti ad individuare sul nascere le situazioni di maltrattamento" Quali sono" le politiche di sostegno tese al superamento di condizioni di disagio". Chi si fa carico inoltre di seguire il soggetto maltrattante? Quali sono i carichi di lavoro per un operatore sociale che si occupa contemporaneamente di assistenza economica , di problematiche psico-sociali, di conflitti familiari e di tutela di minori ? Senza condividere, per di più, come pare, gli interventi e le responsabilità con altre figure professionali?

Sono solo alcuni dei contenuti sui quali riflettere per capire se, operativamente, le dichiarazioni di intenti e gli impegni formali si traducono in scelte politiche prioritarie e metodi di lavoro congiunti per far fronte al drammatico fenomeno della violenza nei confronti delle donne . Tenuto conto che anche la nostra realtà registra una preoccupante tendenza all'aumento dei conflitti familiari con conseguenze purtroppo a volte gravi, è quanto mai opportuno valorizzare e potenziare e far conoscere i presidi e le risorse che già sono patrimonio del nostro territorio ed hanno fatto la storia dei nostri Servizi a tutela delle persone e che rischiano di venire delegittimati proprio dalle stesse Istituzioni che dovrebbero metterli a fondamento di un sistema di maggior prevenzione e protezione sociale.

Tiziana Lugaresi -  Cesena Siamo Noi

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