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Cesena in zona 'arancione scuro', la Lega: "Gli amministratori Pd non considerano la situazione a 360 gradi"

"Le amministrazioni regionale e locali dovrebbero assumere decisioni considerando la situazione a 360 gradi"

“Un plauso al sindaco di Forlì Gian Luca Zattini che si è rifiutato di avallare la decisione del presidente della Regione Stefano Bonaccini di imporre la fascia ‘arancione scuro’ alla Romagna, senza ragioni condivisili. Peccato che anche altri sindaci del Pd non abbiano seguito la stessa strada. Le amministrazioni regionale e locali dovrebbero assumere decisioni considerando la situazione a 360 gradi. Ascoltando i suggerimenti della sanità, ma anche tenendo conto dei segnali che arrivano dai settori economici e sociali”. Così in una nota i consiglieri del Gruppo Lega di Cesena Antonella Celletti, Fabio Biguzzi, Enrico Sirotti Gaudenzi e Beatrice Baratelli.

“Impossibile pensare che gli amministratori piddini non si rendano conto della situazione esplosiva in atto, della disperazione di tanti lavoratori, del dramma di tanti imprenditori e esercenti, dei gravi danni che il terrorismo sanitario, le chiusure prolungate anche delle scuole stanno causando alle famiglie, alle giovani generazioni e alla comunità nel suo complesso - continuano i leghisti - Qui non si tratta neppure di ‘chiusurismo’ o ‘aperturismo’, ma di buonsenso e ci chiediamo quali siano i motivi di fondo per cui Bonaccini ha deciso di emanare questa nuova ordinanza che interviene sugli spostamenti anche all’interno del proprio comune e sulle scuole, tranne quelle dell’infanzia e i servizi educativi 0-3 anni. Non sono sospese invece le attività economiche, che, nei fatti, vedranno ben pochi clienti, ma non potranno richiedere indennizzi come avrebbero potuto fare se l’ordinanza ne avesse previsto la chiusura. Il giochino è ormai scoperto e la maggioranza delle persone è infuriata. Bonaccini parla di una richiesta venuta genericamente dalla sanità, tuttavia i dati diffusi dai siti governativi non sembrano così allarmanti e anche le dichiarazioni pubbliche del big della sanità romagnola non sono così nette. Noi della Lega siamo dalla parte della tutela della salute dei nostri concittadini, ma constatiamo anche che da ottobre è stato imposto il coprifuoco, siamo stati confinati per settimane nel comune di residenza, da un anno niente cinema, teatri, palestre, contatti sociali, cene, viaggi, convegni, mostre, fiere. Se i risultati sono quelli paventati da Bonaccini è evidente che si è sbagliato tutto fin dall’inizio. E che le nuove restrizioni liberticide, giustificate da ipotetici timori e rischi, servono a nascondere i grandi deficit dell’amministrazione regionale e del passato governo giallorosso”.

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