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Bartolini (Fdi): "Stop al doppio vincolo paesaggistico nei boschi, snellita la burocrazia inutile"

"Grazie a questo piccolo ma significativo cambiamento normativo del Codice dei beni culturali si velocizzano le pratiche autorizzative e si sgravano al tempo stesso gli uffici delle Sovrintendenze"

“Il ‘doppio vincolo’ paesaggistico sugli interventi selvicolturali era un’assurda pratica burocratica che penalizzava gli operatori del settore montano. La recente approvazione dell’emendamento presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo è la dimostrazione della bontà delle istanze che insieme ai nostri amministratori comunali del territorio montano avevamo avanzato per dare voce a tutti coloro che vivono nelle zone del nostro Parco Nazionale e del Monte Fumaiolo toccate dall’art. 136 del dlgs 42/2004 (che identifica le zone soggette a vincolo paesaggistico tutelate per legge come parchi e riserve naturali, territori coperti da boschi e foreste, rilievi appenninici ed alpini, fiumi e corsi d'acqua, territori costieri, lacustri e marini, ecc.) e che in questi anni, per via di questa stortura procedurale, si sono dovuti accollare costi e fatiche senza senso”. Lo afferma l'ex Consigliere Regionale Luca Bartolini, dirigente provinciale di Fratelli d'Italia Forlì-Cesena, analizzando il “Decreto Asset”, approvato lo scorso 27 settembre per la gioia degli operatori e delle rappresentanze del mondo forestale.

“Si tratta di una scelta di buon senso - afferma Bartolini -. Grazie a questo piccolo ma significativo cambiamento normativo del Codice dei beni culturali si velocizzano le pratiche autorizzative e si sgravano al tempo stesso gli uffici delle Sovrintendenze, alle prese da anni con un’enorme quantità di atti e documenti inutili. La modifica introdotta supera un vecchio difetto della normativa, permettendo di effettuare senza autorizzazione paesaggistica tutti gli interventi selvicolturali nei boschi, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti e delle prescrizioni dei piani paesaggistici. Fino ad oggi, invece, tutte le superfici boschive e forestali soggette a vincolo paesaggistico necessitavano di un'autorizzazione che spesso richiedeva svariati mesi per essere rilasciata. Un annoso problema ad esempio per la filiera del legno made in Italy e più in generale per tutte le imprese boschive, che d’ora innanzi non dovranno più fare i conti con questa farraginosa burocrazia”.

Questo importante risultato, ottenuto anche grazie al contributo delle rappresentanze del mondo forestale capeggiate da CONAF e UNCEM, porterà grandi benefici - tra le altre - ad alcune località del territorio forlivese e cesenate come Verghereto, Bagno di Romagna, Santa Sofia, Premilcuore, Portico e Tredozio. “Questo emendamento ha reso la vita più facile a tutti - conclude Bartolini -. Fino ad oggi, nelle aree soggette a vincolo, per tagliare anche una sola pianta o per i proprietari dei terreni che volevano tagliare fino a 300 quintali di legna per uso famigliare, non bastava la comunicazione con il silenzio assenso come avviene nelle zone senza vincolo paesaggistico: serviva un doppio invio con il costo di un tecnico e bisognava attendere la risposta”.

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