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Attacco di Morrone al Pri: "Con Lattuca per aspirazioni personali". Ferrini: "Pensi a casa sua"

“A Forlì, il Pri si è convintamente schierato con l’alleanza alternativa alla sinistra, in contrapposizione al vecchio modello amministrativo del Pd, che è lo stesso in tutti i comuni dove comandano gli eredi del Pci"

“Discontinuità politica e programmatica di Enzo Lattuca rispetto alle sindacature di Paolo Lucchi? Via, non scherziamo. Conosco a fondo, per retaggio famigliare, gli ideali e la cultura politica del Partito Repubblicano, certamente non coincidenti con il programma, né con i metodi del Partito Democratico di Cesena, che assomiglia più a un campo di battaglia tra fazioni ostili, dove sta dettando l’agenda la parte ideologicamente più obsoleta, rappresentata da Lattuca. Senza timori di smentita trovo che questo Pd non abbia nulla da spartire con il Partito Repubblicano, che dovrebbe fare una riflessione più obiettiva sulla situazione”: lo afferma Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, commentando la posizione del Pri a Cesena, che come è noto si è schierato nella coalizione di Enzo Lattuca.


“A Forlì, il Pri si è convintamente schierato con l’alleanza alternativa alla sinistra, in contrapposizione al vecchio modello amministrativo del Pd, che è lo stesso in tutti i comuni dove comandano gli eredi del Pci, i cui metodi di potere sono sempre i medesimi. Non c‘è alcuna differenza tra Forlì e Cesena. Anzi, forse a Cesena questo modello amministrativo è ancora più opprimente. E Lattuca, giovane anagraficamente, ma vecchio politicamente, non se ne discosta. Non ci si spiega, dunque, come il Pri cesenate, dopo le battaglie di questi anni, abbia potuto allearsi con chi ha combattuto. L’unica spiegazione non è certamente l’ostilità nei confronti della Lega, con cui il Pri cesenate si è alleato una manciata di anni fa, né nei confronti dei suoi programmi, condivisi convintamente dai repubblicani nella vicina Forlì. Né una spiegazione può essere il programma della coalizione di Andrea Rossi, alternativo a quello di Lattuca, che contiene principi cari, storicamente, ai Repubblicani. L’unica ragione dell’alleanza del Pri cesenate con il Pd di Lattuca e con una sinistra radicale, nei confronti della quale i Repubblicani sono sempre stati critici, appare molto più strumentale. Una ragione certamente non programmatica, né ideale, ma legata a aspirazioni ben più banali che, con ogni probabilità, sarà difficile concretizzare”.

Ferrini (Pri): "Morrone pensi a casa sua, i valori del Pri sono ben difesi"

"Onorevole Morrone, lei dice di essere cresciuto tra ideali repubblicani, in famiglia repubblicana. Che vuole che le dica? C’è sempre una pecora nera, in ogni famiglia. Mi stupisce che l’impegnatissimo sottosegretario alla Giustizia trovi il tempo per infilarsi nelle scelte di un altro partito". Questa la replica di Luca Ferrini, del Pri a Jacopo Morrone, che aveva 'accusato' il partito di essere a caccia di poltorne.

"Il PRI è sempre stato il partito del rigore nei conti pubblici. Voi li state sfasciando. I grandi dirigenti PRI hanno sempre detto la verità agli Italiani, anche quando essa suonava impopolare e scomoda (Ugo La Malfa era detto la Cassandra. Il PRI si proclama erede dell’insegnamento mazziniano. Mazzini, tra le altre cose, fu il fondatore – molto prima di ben due guerre mondiali – della Giovine Europa. Voi avete una visione politica che non va oltre il campanile di San Mercuriale o del Duomo di Cesena. E il vostro sogno politico è il crollo dell’Europa Unita".

"Un vero Repubblicano non lascerebbe mai persone in mare alla deriva, a prescindere dal colore della pelle o dalla provenienza geografica. Un vero Repubblicano non avrebbe mai applaudito un comizio dal balcone nella piazza intitolata ad Aurelio Saffi. A Cesena, molti anni fa, accettammo che la Lega – quella di allora, quella federalista e senza migranti in mezzo al mare – appoggiasse un nostro candidato Sindaco. Era un altro mondo. Quel candidato non è nemmeno più nel PRI e oggi appoggia  Rossi".

"Enzo Lattuca, senza rinnegare la sua appartenenza al PD, ha – da parecchio tempo – aperto un confronto costruttivo con tutte le forze politiche serie della Città. Sarà una sindacatura completamente diversa da quella di Paolo Lucchi. Messo da parte il partito egemone e l’uomo solo al comando, Enzo Lattuca darà vita ad una Amministrazione aperta all’ascolto dei problemi e alla voce delle periferie. Sarà il Sindaco di tutti - sì anche di chi ha scelto Lega - come fu il Sindaco di tutti un grande Repubblicano, Tonino Manuzzi".
 

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