Damiano Michieletto rilegge 'L’ispettore generale' di Gogol’
La spietata commedia scritta da Gogol’ nel 1835 per sbeffeggiare i piccoli, corrotti notabili della Russia zarista, 'L’ispettore generale', è materia del secondo lavoro che Damiano Michieletto firma nell’ambito della prosa nel giro di due anni: star della regia lirica, autore di sorprendenti allestimenti in tutto il mondo (dalla Scala a Salisburgo, da New York al Covent Garden di Londra), Michieletto è infatti reduce dal successo del Ventaglio goldoniano, frizzante messa in scena che ha conquistato nel 2013 anche il pubblico cesenate. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Bonci da giovedì a domenica, per la Stagione Prosa 2014-15.
L’ispettore generale è l’affresco di una società degradata, viziosa e corrotta, in cui il potere politico rappresenta all’ennesima potenza le meschinità del popolo. La vicenda è nota: a una piccola comunità della provincia russa si annuncia l’arrivo di un ispettore del governo, probabilmente in incognito. Nel clima di corruzione generale che governa la cittadina tutti hanno le mani in pasta: dal sindaco al commissario di polizia, dal giudice alle autorità sanitarie e scolastiche. Si scatena il panico e quando i notabili scambiano un giovane pietroburghese squattrinato per l’ispettore fanno a gara per ingraziarselo a suon di mazzette…
“Guarda queste banconote, sono tutte sporche!”: la regia parte da questa battuta per immaginare una versione pop della storia, ambientata in una sgangherata balera di periferia, in cui si muove “un’umanità gretta e sporca, compressa nella paura per quattro atti e pronta ad esplodere nel finale, in una catartica liberazione, raccontata come un’aspirazione al lusso, al divertimento facile, ad un altrove forse ancora più gretto e meschino della realtà.”
Per chi volesse saperne di più, l'anteprima allo spettacolo a cura del Professor Maroni è in programma nel Foyer del Teatro venerdì alle 20,15