“Spazi di un paesaggio” di Mauro Pipani approda nella ex Chiesa dello Spirito Santo
Sabato 23 marzo, alle ore 17:30, nell'ex Chiesa dello Spirito Santo, alle spalle di palazzo Roverella, sarà inaugurata la mostra “Spazi di un paesaggio” dell’artista Mauro Pipani e a cura di Claudio Spadoni. L’esposizione, che resterà fruibile fino al 28 aprile, potrà essere visitata il venerdì e il sabato dalle ore 17:00 alle ore 19:00, domenica e festivi, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00.
Parallelamente, in Biblioteca Malatestiana saranno proposti incontri tematici, al fine di arricchire ulteriormente l’esperienza culturale offerta e favorire il dialogo e lo scambio di idee tra gli artisti, gli esperti del settore e il pubblico sul tema del nostro paesaggio, in tutte le sue forme. Si comincia venerdì 29 marzo, alle ore 16:00, quando Giordano Conti interverrà sulle relazione tra paesaggio urbano e rurale; a seguire, Dario Bertini offrirà un contributo sul paesaggio esistenziale della poesia di Ferruccio Benzoni. Gli appuntamenti seguenti si terranno domenica 7 e 14 aprile nella Sala Proiezioni, domenica 21 e sabato 27 aprile nella Sala Lignea (la programmazione integrale è reperibile sul sito del Comune di Cesena alla sezione Eventi).
Per Mauro Pipani dipingere il paesaggio è un atto estremamente intimo, un riflesso del suo mondo interiore, lo sguardo inconscio che svela luoghi da molto tempo sopiti o solo sognati. Artista romagnolo, profondamente radicato al suo territorio, è l’accento di un rapporto che lo lega indissolubilmente alle sue radici, ai luoghi e alle personali esperienze di vita. “Il suo sguardo va oltre l’assunto geografico per rivolgersi ad un tempo e ad uno spazio sospesi tra bellezza, artificio ed essenza. La sua capacità di esprimere la sintesi di forma ed emozione, rese con una tecnica impeccabile (da “Salis” di Vittoria Coen), “ci restituisce uno slancio che lui stesso propone attraverso la vitalità di un divenire dell’opera mai concluso e, al contrario, sempre aperto verso l’infinito (da “Luoghi Riflessi” di Flaminio Gualdoni). “Pipani agisce dunque sul registro della memoria, e lo fa con una sapienza visiva e costruttiva notevolissima dimostrando di saper usare il linguaggio pittorico senza sbavature (da “Acque di superficie” di Marco Meneguzzo).
Il Paesaggio: questa parola dal suono potente, nella visione dell’essere umano che nella luce del giorno e nel buio della notte ci avvolge in ogni momento ci porta su un terreno potenzialmente e perennemente “instabile, disancorato, in movimento silente, per sua intima natura” perché per quanto cristallizzato, egli si muove attraverso il nostro sguardo. Il paesaggio del quotidiano, ultima esperienza che ci ha segnato collettivamente, ci ha travolto in un vortice disumanizzante e trovati impreparati nello svuotamento dei silenzi cittadini, dove inaspettatamente la natura ha tentato di riappropriarsi degli spazi un tempo primitivi e consoni al suo linguaggio. Spazi estremamente connessi alla ricerca di un equilibrio continuo forse di un contatto più vero più simbiotico fra l’uomo e la natura ma anche tra habitat e azioni quotidiane nella speranza di essere accolti ancora in qualcosa di riconoscibile.
“Spazi di un paesaggio” è un progetto che propone l’unione delle varie anime della narrazione visiva attraverso un convegno di voci che spaziano dall’esperienza dell’arte, dalla poesia alla scienza; raccontare il paesaggio in una serie di dialoghi dal comune denominatore attraverso una riflessione sulle incertezze e le complessità attuali in una sintesi di temi molteplici interpretati visti e raccontati con gli occhi e con l’anima. Dalla realtà dei paesaggi che ci circondano e quelli del passato o addirittura paesaggi immaginari e sognati. L’immaginario prende forma potente in tutte le espressioni artistiche: dalla letteratura all’arte, e il progetto focalizza sulla bellezza del paesaggio nella sua varietà, il legame fra natura e cultura, tra passato, presente e futuro.
Il progetto espositivo “Spazi di un paesaggio” intende aprirsi ad un dialogo con la storia dei luoghi mettendo a confronto le opere di Mauro Pipani attraverso la pittura e l’installazione. Il paesaggio viene inteso come luogo del confronto e al tempo stesso orizzonte in cui transitare riconoscendo l'appartenenza e un’identità personale attraverso un’installazione site-specific.