"Processo al Rubicone": martedì si presenta il libro
Senza ombra di dubbio è stato uno dei Processi del 10 agosto più discussi, tanto da aprire un dibattito oltreconfine e scomodare tre testate anglosassoni (Time, The Guardian, Daily Mail). L’interrogativo, in effetti, mantiene ancora tutta la sua attualità: qual è il vero Rubicone? Ad accendere la miccia era stato il tradizionale evento del 10 agosto 2013 a San Mauro Pascoli che aveva messo di fronte tre ipotesi: l’attuale Rubicone a Savignano sul Rubicone (difeso dal giornalista Giancarlo Mazzuca), il Pisciatello-Urgòn a Calisese (sostenuto da Paolo Turroni), il Fiumicino-Uso nel Riminese (difeso da Cristina Ravara Montebelli).
Ebbene, oggi quel Processo si è tradotto in un volume, “Processo al Rubicone” (Ponte Vecchio editore), che sarà presentato martedì alle ore 21 nella Biblioteca del Comune di San Mauro. Interverranno Luciana Garbuglia sindaco di San Mauro, Gianfranco Miro Gori Presidente di Sammauroindustria (associazione che promuove il Processo), Paolo Turroni e Rino Zoffoli dell’Associazione Pro-Rubicone, Cristina Ravara Montebelli. Ai presenti sarà consegnata gratuitamente una copia del volume, a seguire ci sarà un brindisi.
"Quando l'allora sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, sostenitore in quanto santarcangiolese della tesi che il vero Rubicone è l'Uso, mi propose di dedicare un processo al fiume attraversato da Cesare, pensai ch'era una buona idea – afferma Miro Gori - Tant'è vero che la mettemmo in cantiere modificando anche il format, ormai collaudato dei processi (accusa-difesa-verdetto finale della giuria che fu prima tecnica e ora è "popolare"), convocando tre avvocati difensori di Pisciatello, Fiumicino e Uso e lasciando decidere alla fine al pubblico nella Torre quale fosse il vero. Pur mancando l'elemento dell'accusa, l'aspetto spettacolare rimase intatto. Come, per altro quello scientifico che è l'altro fondamento dei processi del 10 agosto nella Torre. L'esito è noto. Le polemiche che ne seguirono anche. Il fatto che le ‘arringhe’ d'allora siano raccolte in un libro a futura memoria non fa che rafforzare la qualità del processo come mezzo di conoscenza storica".