"Ludocrazia. Un lessico dell'azzardo di massa", al Riot Caffè un incontro sul gioco d'azzardo
"Cosa accade quando il gioco perde la sua componente di gratuità, di spontaneità, di relazione, quando viene colonizzato da un business che manipola abilmente neuroscienze, biomarketing, informatica e comportamentismo?" (Ludocrazia). Da questa domanda parte il tentativo degli autori di aprire i concetti per dare un nome alle cose, per provare a muoversi in questa scienza intelligente che tramite frammenti di sapere ha assunto campo e potere. "Ludocrazia. Un lessico dell'azzardo di massa" è il volume curato da Marco Dotti e Marcello Esposito (ObarraO edizioni). Si tratta di un vero e proprio lessico, dove studiosi convocati da varie discipline portano un contributo per la comprensione di un fenomeno complesso, sociale e culturale che trasforma tutto in gioco (e in azzardo), confondendo le potenzialità del gioco e dell'essere umano. I processi descritti sono la gamification e gamblification tramite i quali la Ludocrazia si è espressa fino a modificare percezioni e comportamenti. I curatori insieme ai tanti autori provano a rispondere, da vari punti di vista, alla domanda più complessa: che cosa ci si gioca, quando si gioca?
Il libro verrà presentato venerdì 17 febbraio alle ore 18:00 a Cesena presso il bar "Riot Caffè" alla presenza del curatore del libro Marco Dotti (Redazione rivista Vita e docente Università di Pavia) e di Chiara Pracucci (psicologa, presidente Associazione InSè). L’iniziativa è promossa dal Comitato Slot Mob di Cesena che da diversi anni promuove nel territorio momenti di riflessione, discussione e mobilitazione contro il fenomeno del gioco d’azzardo e a favore delle attività economiche che rinunciano ai facili guadagni che slot machine, gratta e vinci, scommesse e quant’altro garantiscono. Nel 2016 gli italiani hanno sperperato oltre 95 miliardi di euro nel gioco d’azzardo, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8%: la cifra record vale il 4,4% del PIL italiano ed è superiore a quanto lo Stato investe in Scuola e istruzione e di poco inferiore a quanto gli italiani spendono per mangiare.Si stima che i cesenati riversino nel gioco d’azzardo circa 160 milioni di euro, il doppio del bilancio di spesa corrente del nostro Comune, per una spesa procapite di oltre 1.600 Euro. Dati impressionanti che devono farci riflettere e impegnare per un reale contenimento e riduzione del fenomeno.