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Sindacati / Cesenatico

Stagione turistica, la Uil: "Stagionali? Va rilanciata la qualità delle retribuzioni"

Così il segretario generale della Uil Cst Cesena, Paolo Manzelli, a commento dell’allarme delle associazioni di categoria alla vigilia di stagione turistica "che lamentano la difficoltà a reperire lavoratori nel settore"

"Se davvero si vuole rilanciare la qualità del lavoro nel settore turistico si deve prima di tutto rilanciare la qualità delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro dei lavoratori così da garantire una migliore qualità della loro vita lavorativa e dei loro contratti di lavoro". Così il segretario generale della Uil Cst Cesena, Paolo Manzelli, a commento dell’allarme delle associazioni di categoria alla vigilia di stagione turistica "che lamentano la difficoltà a reperire lavoratori nel settore".

Argomenta Manzelli: "Quanto avvenuto l’estate scorsa in diverse strutture ricettive cesenaticesi dimostra tuttavia che la situazione del lavoro precario e del sotto pagamento dei lavoratori in Riviera è tutt’altro che una prassi isolata. Se da un lato comprendiamo quindi le esigenze delle associazioni di categoria che richiedono azioni per superare la difficoltà di reperire manodopera qualificata nel settore turistico dall’altro dobbiamo evidenziare come non si possa sempre richiamare l’attenzione su sgravi fiscali o responsabilità di terzi quando il primo e vero tema è quello di garantire a questi lavoratori una prospettiva e soprattutto un’adeguata retribuzione rispetto a quello che è l’impegno lavorativo che viene loro richiesto".

Il sindacalista non risparmia critiche "ai troppi imprenditori che nelle passerelle dei convegni recitano le parti delle vittime di un sistema. Non ci piacciono soprattutto quando le vittime stanno dalla parte più debole cioè quella di tanti giovani che pur si impegnerebbero anche nel settore turistico ma che non trovano più risposte adeguate in termini retributivi e contrattuali. Per questo ben venga il loro rifiuto a prestarsi a logiche che celano spesso i rilievi di sfruttamento che si realizza con una sotto retribuzione e un sotto inquadramento. la Uil Tucs Emilia-Romagna già nel corso dell’anno scorso aveva avviato un’indagine dal titolo “Zero schiavi in Riviera”, da cui emergeva in maniera palese una discrepanza tra lavoro effettivo, inquadramento, precariato e sotto retribuzione dei lavoratori del settore turistico. Situazioni che alcune associazioni di categoria dichiarano essere isolate ma che al contrario, è emerso essere molto diffuse e prassi consolidate all’interno di un intero settore".

La Uil Nazionale nelle scorse settimane ha lanciato la campagna “No ai lavoratori fantasma”, ricorda Manzelli, "proprio per contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento del precariato e del sotto inquadramento dei lavoratori in tutti i settori produttivi a partire, per quello che riguarda il nostro territorio, proprio dal settore turistico.  Agli imprenditori che lamentano la necessità di “eque buste paga” imputando responsabilità alla politica va detto quindi che i primi a dovere garantire eque retribuzioni sono proprio loro. Oltre a ciò va detto che ad oggi non è ancora stato convocato il tavolo, richiesto dalle organizzazioni sindacali all’Amministrazione Comunale di Cesenatico sul tema del lavoro turistico, da quanto ci risulta per il mancato riscontro alla nostra richiesta proprio da parte delle Associazioni di Categoria. Come Uil continueremo quindi la nostra battaglia convinti che le migliori condizioni di lavoro dei lavoratori così come il lavoro stabile  contribuiscano in maniera sostanziale e imprescindibile alle migliori condizioni del settore e di un servizio reso a tanti turisti che nella nostra riviera credono ancora".

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