'Pit-stop' per la colazione, aspettando il 18 il bar si reinventa: "Il sorriso non manca"
Curiosa la vicenda del Peacock Cafè di Cesena, trascorsi appena 17 giorni dall'inaugurazione, il lockdown aveva costretto le titolari Elisa e Alice a chiudere i battenti
Dal prossimo 18 maggio bar e ristoranti potrebbero riaprire, in base alle decisioni delle Regioni, ovviamente con tutte le precauzioni e sanificazioni che saranno imposte. Intanto nell'incertezza molti esercizi si sono reinventati, con delivery e take away che hanno tenuto a galla tanti esercenti di buona volontà. In particolare il servizio di asporto è stato ammesso a partire dal 26 aprile per bar, ristoranti, gelaterie, piadinerie, dando un po' di ossigeno a parecchi esercenti.
Curiosa la vicenda del Peacock Cafè di Cesena, in via Benedetto Croce. Trascorsi appena 17 giorni dall'inaugurazione, il lockdown aveva costretto le titolari Elisa e Alice a chiudere i battenti. Dopo un iniziale smarrimento le ragazze non si sono perse d'animo 'reinventando' il locale come un caffè drive. "Peacock to-go, ritiro al volo e via" è lo slogan "Comodi ed ecologici i packaging - spiegano - per un servizio veloce direttamente su strada, con accesso a tutti i mezzi: auto, moto, bici, oltre che ovviamente a piedi. Nonostante il Covid-19 ce la mettiamo tutta e non facciamo mancare mai un sorriso". Insomma un modo nuovo di fare colazione, a cui sempre più clienti si stanno abituando. Meno complicato a livello organizzativo rispetto alla consegna a domicilio, il take away ha sicuremente consentito a molti imprenditori di rialzare la serranda.
"Quello che è avvenuto in questi giorni in diversi pubblici esercizi, con i baristi che consegnano il caffé da asporto ai clienti fuori del locale, è un messaggio di speranza e insieme di coesione sociale", ha detto nei giorni scorsi il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani.
Intanto dal 18 maggio potrebbe arrivare il tanto atteso via libera per bar e ristoranti, ma con regole ferree. I rumors parlano di consumazioni al bancone a 120 centimetri di distanza, e di una distanza di sicurezza di quattro metri tra i vari tavoli, in modo da ridurre i contatti con i clienti. Non obbligatorietà quando si è al tavolo in fatto di mascherine, da usare invece appena ci si alza per muoversi. La riduzione dei coperti potrebbe essere compensata da misure che consentano di ampliare gli spazi all'aperto.