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Economia Cervese Nord / Piazza della Libertà

Piazza della Libertà, accorato appello: "Non chiudetela". Il Comune: "Niente di nuovo"

Qual è il miglior assetto di piazza della Libertà, chiusa al traffico e "polmone" di parcheggio per tutto il centro storico? Il tema caldo, sul tavolo ormai da diversi mesi, è stato approfondito nel corso di una tavola rotonda a Palazzo Ghini giovedì sera

Qual è il miglior assetto di piazza della Libertà, chiusa al traffico e “polmone” di parcheggio per tutto il centro storico? Il tema caldo, sul tavolo ormai da diversi mesi, è stato approfondito nel corso di una tavola rotonda a Palazzo Ghini giovedì sera. Un incontro gremito di pubblico, segno che il tema è sentito. La tavola rotonda è stata organizzata dalla Confcommercio Cesenate e ha dato ampio spazio alle posizioni di chi contrasta il progetto di pedonalizzazione di piazza della Libertà. In prima fila ad ascoltare anche il sindaco Paolo Lucchi e gli assessori Maura Miserocchi e Tommaso Dionigi.
 

PATRIGNANI: NON VOGLIAMO LA CANCELLAZIONE DEL PARCHEGGIO. Sulla pagina facebook della Confcommercio una sintesi del dibattito. A prendere la parola in apertura è stato Corrado Augusto Patrignani: “Quella su piazza della Libertà è una battaglia che ci chiedono di fare con forza le imprese e io, come presidente di un'importante associazione di imprenditori, faccio da cassa di risonanza a questa istanza. Il messaggio emerso dal confronto è chiaro: gli imprenditori, il comitato, le associazioni e i residenti non vogliono la cancellazione della sosta da piazza della Libertà: è un parcheggio fondamentale per la vita del centro. Voglio ringraziare di cuore tutti gli intervenuti – conclude il presidente di Confcommercio Cesenate - da tempo a Cesena non si vedeva un momento di confronto del genere”.
 

IL COMITATO CIVICO: LA PIAZZA COSI' COM'E' NON PIACE A NESSUNO, MA NON TOGLIETE LA SOSTA. Nel dettaglio il presidente del Comitato civico di piazza della Libertà Marco Giangrandi ha spiegato come siano già state raccolte oltre settemila firme per il mantenimento della sosta in piazza. Queste le dichiarazioni riportate dal profilo Facebbok della Confcommercio “Siamo favorevoli al concetto di pedonalizzazione – ha spiegato – quella piazza così com'è non piace a nessuno: ma deve rimanere un parcheggio perché serve. Ci girano un migliaio di persone ogni giorno, è un parcheggio a rotazione rapida e alla notte serve anche ai residenti. I parcheggi scambiatori funzionano, ma non bastano. Dobbiamo giocare insieme questa partita, serve tanta collaborazione tra cittadini ed esercenti: ci sono imprenditori che non sanno quale sarà il loro futuro. E ricordatevi che un esercente non muore mai da solo, ma alle sue spalle c'è tutta una filiera che risentirà della sua chiusura. Nella nostra battaglia abbiamo trovato appoggio da Confcommercio, ma le altre associazioni di categoria?”.
 

IL PARROCO: PIU' DIFFICILE L'ACCESSO ALLA CATTEDRALE. Una voce anche dal parroco della Cattedrale di San Giovanni Battista, don Giordano Amati: “La chiusura del parcheggio renderà più difficoltoso l'accesso alla Cattedrale, penso soprattutto agli anziani e alle famiglie con bambini che frequentano il Duomo – ha spiegato il sacerdote nella dichiarazione riportata dal profilo Facebook della Confcommercio – quel parcheggio è molto utile. Già ora il Duomo non è sempre accessibile e durante alcune cerimonie le difficoltà non mancano. Senza il parcheggio la Cattedrale sarebbe penalizzata. E poi c'è il tema del destino futuro della piazza: non ce l'abbiamo con le fiere mangerecce, ma se si moltiplicano ancora si crea un ambiente di chiasso e di cattivi odori attorno alla chiesa. Perché chiudere un parcheggio che funziona ed è utile? Parlo con i negozianti della zona e raccolto i loro timori: questa sarebbe un'operazione suicida e si darebbe un altro duro colpo al centro storico”.
 

LA REPLICA DEL COMUNE: NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE. Infine, arriva anche la riflessione della giunta comunale, con una nota firmata dal sindaco Paolo Lucchi e dagli assessori Maura Miserocchi e Tommaso Dionigi: “Conoscete 'Niente di nuovo sul fronte occidentale', scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque? Assistendo alla tavola rotonda il titolo di quel libro ci è spesso venuto in mente. Lo scriviamo nel più totale rispetto delle posizioni espresse da Confcommercio e dagli altri partecipanti alla tavola rotonda e, in particolare, con piena comprensione delle tante paure che stanno attanagliando i commercianti del centro storico, alle prese con la più grave crisi dei consumi della nostra generazione e con i cambiamenti in atto – di stili di vita, di modalità d’acquisto, con l’impetuosa avanzata del commercio on line – che dissolvono ogni certezza, costringendo gli imprenditori a dover ripensare la propria attività, magari creata molti anni fa ed oggi messa in discussione da problemi completamente nuovi e difficili da affrontare”.
 

"LE STESSE RICETTE DI VENT'ANNI FA". Così, dopo aver ascoltato, giovedì sera, l’ennesimo dibattito pubblico su Piazza della Libertà, ci vien da pensare che difficilmente la crisi e le novità in atto si possono affrontare solo affermando le proprie paure e sostenendo posizioni identiche a quelle ascoltate 20 anni fa, 15 anni fa, 10 anni fa, 5 anni fa, un anno fa, ieri… Siamo pronti ad ammettere, con molta onestà, di non poter dare la certezza assoluta che per far sopravvivere tutte le attuali attività commerciali nell’area all’interno delle mura sarà sufficiente puntare su un’idea di centro più rivolto alle famiglie ed ai bambini, al quale accedere prevalentemente a piedi o con mezzi pubblici efficienti (e i nostri lo sono, come testimoniano i 250.000 utilizzatori del 2014), un centro storico che conservi tutto il fascino della storia e lo coniughi con una vivacità culturale e sociale confermata ogni giorno. Non lo sappiamo noi, e non lo sa neppure chi, affermando che per riuscirci sarebbe sufficiente, al contrario, dare il via libera alle auto, in realtà sostiene una palese bugia”.
 

“Ma di una cosa siamo certi: se oggi il nostro centro storico è ancora il più attrattivo e competitivo della Romagna – e nessuno ha mai provato a confutare questa affermazione – un ringraziamento va rivolto a tanti imprenditori, ma anche ai residenti, a chi lo frequenta quotidianamente per l’incontro e lo shopping, a coloro che - in diversa veste – fin dall’inizio degli anni ’70 del secolo scorso ne iniziarono una ancora ammirata e non conclusa opera di riqualificazione urbanistica, edilizia, sociale, favorendone la vivibilità, anche a partire da una ampia pedonalizzazione".
 

"CORAGGIO E LA SCELTA DI PROVARCI". “I cambiamenti positivi, invece, si producono sulla base del confronto, del coraggio e, infine, della scelta di provarci. E noi intendiamo proseguire il confronto sul futuro del centro storico, mettere in campo scelte coraggiose ed innovative e, alla fine, scegliere di provare a concretizzarle, uscendo da questo infinito dibattito tutto incentrato sul parcheggio di Piazza della Libertà, mentre langue miseramente quello su un’idea di centro storico – e sull’utilizzo della piazza stessa - che non è né può essere la stessa per tutti. Ci auguriamo che il 30 gennaio, al termine dell’iniziativa sul futuro del centro storico organizzata dal Comune di Cesena, in molti ne facciano tesoro: da parte nostra ci auguriamo che arrivino molte proposte creative e concrete, e già fin d’ora possiamo dire che terremo in conto di tutti i suggerimenti formulati nell’incontro di ieri dal portavoce del comitato per quanto riguarda la visione complessiva del centro e le azioni operative: in particolare, presenteremo progetti operativi per la vendita on line, per l’attivazione di un sito di raccolta di informazioni e per un grande progetto di promozione turistica che coinvolga anche le imprese commerciali del centro storico. Ma siamo fermamente convinti che per cambiare le cose occorra non fossilizzarsi sulle azioni del passato”.

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