Imu, la seconda rata scade lunedì. Per la prima casa non si paga nulla
Lunedì scade il termine per il pagamento della seconda rata IMU per seconde case, fabbricati produttivi, e più in generale, per tutte le altre categorie di immobili per le quali non l'imposta non è stata già abolita
Lunedì scade il termine per il pagamento della seconda rata IMU per seconde case, fabbricati produttivi, e più in generale, per tutte le altre categorie di immobili per le quali non l’imposta non è stata già abolita. “Con la scadenza di lunedì – sottolineano il sindaco Paolo Lucchi e il vicesindaco Carlo Battistini – per i cesenati si chiude definitivamente per il 2013 il capitolo dell’IMU, che il prossimo anno sarà inglobata nella Iuc (imposta unica comunale). Infatti, a Cesena non c’è il rischio di dover pagare, a gennaio, una quota imprevista sull’Imu della prima casa. Questo perché il Comune ha scelto di confermare per l’abitazione principale l’aliquota di base e ha evitato quindi il ‘pasticcio’ in cui si trovano i molti Comuni che per far quadrare i conti hanno aumentato l’aliquota relativa all’abitazione principale”.
Come si ricorderà, il decreto legge che ha abolito definitivamente la 2^ rata Imu relativa al 2013 sull'abitazione principale (ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/) e su fabbricati rurali e terreni agricoli, indica che il mancato gettito ai Comuni venga compensato tramite acconti e aumenti d'imposta a carico del settore finanziario e assicurativo. Ma per quanto riguarda i Comuni che nel 2013 hanno deliberato aliquote superiori a quella standard, si è stabilito che lo Stato versi loro solo una metà circa della quota aggiuntiva, mentre la parte restante dovrà essere versata a metà gennaio 2014 dai contribuenti interessati.
E mentre da una parte arrivano le comprensibili proteste dei cittadini chiamati a pagare, seppur in parte, una tassa che di fatto è già stata eliminata, dall’altra parte si alza la voce di Comuni virtuosi, che ritengono ingiusta la decisione dello Stato di assegnare maggiori trasferimenti pubblici a chi ha applicato un’aliquota più alta, perché crea disparità di trattamento fra i Comuni e premia chi ha aumentato le tasse anziché chi le ha tenute ferme. Nei giorni scorsi è partita una mobilitazione da parte del neonato movimento dei Comuni-sindaci “virtuosi”, promosso dal primo cittadino di Albignasego Massimiliano Barison, che mira a sanare questa sperequazione, proponendo di dirottare nel Fondo di Solidarietà nazionale le maggiori risorse destinate a coprire le aliquote IMU maggiorate, suddividendole poi fra tutti i Comuni virtuosi, o in alternativa di utilizzarle per ridurre il cuneo fiscale. A questa proposta, che saranno trasmesse all’Anci per essere presentata nei tavoli istituzionali con il governo, ha dato la sua adesione anche il Comune di Cesena.
“A Cesena – ricordano il sindaco e il vicesindaco - abbiamo fatto sforzi enormi per far quadrare i conti senza aumentare la pressione fiscale, consapevoli delle difficoltà che investono i cittadini e le famiglie, e abbiamo chiuso il bilancio nei primi mesi dell’anno per ridurre al minimo l’esercizio provvisorio e garantire la piena operatività del Comune. Non vogliamo entrare nel merito dei motivi che hanno indotto altre Amministrazioni a comportarsi in modo diverso, ma riteniamo sia fondamentale difendere il principio di equità e di giustizia distributiva delle risorse pubbliche, ed evitare che le inefficienze di qualcuno si scarichino sulle spalle di tutti”.