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Il decano degli albergatori di Gatteo: "A giugno partenza lenta, speriamo di accelerare"

"Lavoriamo con fiducia - prosegue Dall'Ara - ciò premesso, non mi piace l’eccessiva euforia condita di trionfalismo che certi media propagano, come se l’inizio di stagione fosse così sfavillante nel nostro territorio rivierasco"

"Un imprenditore senza fiducia che imprenditore è? E quindi come decano degli albergatori di Gatteo Mare in questa seconda estate di convivenza con la pandemia riparto con la tenacia che ci ha sempre contraddistinto fin dagli albori del boom turistico in riviera. Rispetto al 2020 la situazione è migliore, gli alberghi anche a Gatteo Mare hanno riaperto, vogliamo farci in quattro per assicurare i servizi migliori con la nostra ospitalità romagnola". Ad affermarlo Egisto Dall'Ara, Confcommercio Gatteo Mare e decano degli albergatori del territorio.

"Lavoriamo con fiducia - prosegue Dall'Ara - ciò premesso, non mi piace l’eccessiva euforia condita di trionfalismo che certi media propagano, come se l’inizio di stagione fosse così sfavillante nel nostro territorio rivierasco. Giugno è partito adagio in realtà e ora concentriamo le speranze su luglio e in agosto. La stagione è tutta da costruire con le difficoltà che conosciamo. Di certo c’è che noi siamo pronti, che qualche prenotazione arriva, ma dire che la partenza è stata da sprint non risponde al vero. Qui a Gatteo Mare, almeno, avanti adagio e speriamo di accelerare. L’indotto del commercio continua a soffrire, i budget dei vacanzieri sono risicati. L’importante negli hotel è tenere alti i servizi e non abbassare i prezzi svendendoli. Servono passione, resistenza, coraggio e serietà, le stesse prerogative  dei nostri pionieri del boom, quando in riviera furono costruiti gli alberghi e prese corpo il nostro modello di ospitalità unico al mondo. Dopo la pandemia c'è bisogno di un nuovo inizio e di sostegni molto forti al turismo. Questa stagione presenta ancora evidenti difficoltà che non vanno sottaciute, non per una lamentela improduttiva e fine a se stessa, ma per aderenza alla situazione reale. Dobbiamo, in questo contesto ancora precario, tenere alta l'ospitalità romagnola, il nostro valore aggiunto, in tutta la filiera del turismo. Dobbiamo ripartire pienamente 'alla romagnola', con lo spirito dei nostri padri".

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