Le associazioni: "La Cassa di Risparmio di Cesena resti banca del territorio"

E' "fondamentale che la Cassa di Risparmio di Cesena, continui a svolgere il ruolo a supporto delle piccole imprese, del commercio e dell'artigianato che forse mai come adesso, hanno la necessità di istituti vicini e che si pongano come partner fiduciari per le loro linee di credito e di investimento". E' quanto evidenziano in una nota Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato di Cesena.

"Le scelte che la nuova proprietà della Cassa di Risparmio effettuerà nei prossimi mesi saranno cruciali per comprendere se questa manterrà la sua identità di banca del territorio (ciò che noi auspichiamo e caldeggiamo) oppure è destinata a diventare altro", aggiungono le associazioni di categoria. "Continuiamo a sentire la banca appartenente alla comunità locale e vogliamo collaborare per consentire un rapido superamento delle difficoltà incontrate in questi difficilissimi ultimi mesi", chiosano Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato di Cesena.

"La definizione del nuovo consiglio di amministrazione della banca che verrà deciso dal Fondo interbancario, detentore di oltre il 90% delle quote dell'istituto di credito, è un passaggio importante  per testare la fisionomia che assumerà la nuova Cassa di Risparmio di Cesena - aggiungono le associazioni di categoria -. Auspichiamo che nella scelta delle persone che comporranno il nuovo consiglio di amministrazione insieme ai necessari requisiti di professionalità, competenza ed integrità vengano associati anche quelli della effettiva capacità di collegamento fra banca e territorio".

"In questo senso e in questa precisa direzione ci pare che l'elemento di sintesi che può dar voce alle istanze del territorio sia costituito dalla Fondazione, che del territorio stesso  è piena espressione e che in una logica di collaborazione e felice interlocuzione può favorire il mantenimento della natura e dell'ubi consistam della Cassa di Risparmio di Cesena come banca del territorio, fungendo da collante fra la stessa e il Fondo interbancario - concludono -. Auspichiamo la definizione di un metodo di lavoro condiviso finalizzato al mantenimento e se è possibile al consolidamento di un modello  che pur con le naturali e doverose discontinuità con gli errori del passato sia in grado di mantenere la natura di banca del territorio con tutte le implicazioni favorevoli che esso può avere per le imprese e lo sviluppo della nostra comunità".