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In provincia ci sono sempre meno sportelli bancari, "Il rischio è il continuo spopolamento dei piccoli comuni"

Nel corso del convegno sono intervenuti anche la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni e il presidente della Provincia Enzo Lattuca

"Transizione digitale o intransigenza digitale? Chiusura sportelli bancari sul territorio, quali conseguenze e quali soluzioni?". Questo il titolo del convegno organizzato da Cgil, Fisac Cgil e Spi Cgil di Forlì-Cesena che si è svolto martedì nella sala San Silvestro di Bertinoro. "La desertificazione bancaria continua a preoccupare sia da un punto di vista occupazionale che a livello di servizi per la popolazione, in tutte le parti d’Italia - hanno analizzato Davide Riccardi e Vincenzo Di Vita dell’Ufficio Studi e Ricerche Fisac-Cgil -. Nel 2008 nel nostro paese erano presenti 34.237 sportelli bancari nel 2022 ne erano rimasti solo 20.985; se guardiamo alla provincia Forlì-Cesena nel 2011 gli sportelli erano 350, oggi sono 197 con un saldo negativo di meno 153 sportelli, di cui meno 38 a Cesena, meno 58 a Forlì, meno 15 a Cesenatico meno 7  a Savignano e meno 6 a Bertinoro. Oltre questi tutti i comuni hanno drasticamente visto ridurre il numero di sportelli fino all’azzeramento a Borghi, Dovadola e Portico San Benedetto. Anche il saldo occupazionale è estremamente negativo, si sono persi infatti 1051 occupati dal 2011 al 2022".

Nel corso del convegno sono intervenuti anche la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni, il presidente della Provincia Enzo Lattuca, il direttore Generale di La Bcc ravennate, forlivese e imolese Gianluca Ceroni, il direttore regionale DR Romagna Marche di Credit Agricole Filippo Corsaro e per parte sindacale Alessandro Contoli (segretario generale della Fisac Forlì-Cesena), Davide Foschi (segretario regionale Fisac Cgil), Paolo Montalti (segretario generale Spi Cgil Forlì Cesena) e Maria Giorgini (segretaria generale della Cgil Forlì-Cesena). "Dalla discussione sono emerse diverse criticità, ma anche la voglia di non arrendersi allo spopolamento delle zone collinari e rurali, che dove continuano ad essere presidiati è grazie in particolare alle politiche di banche locali più interessate al mantenimento del rapporto diretto con la clientela, segno che un bilanciamento tra gli interessi del capitale e delle comunità è possibile", spiegano i sindacalisti.

"I rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato come spesso i sindaci apprendano la notizia della chiusura degli sportelli quando la decisione è già stata ratificata dalla banca, senza la possibilità di fermare le chiusure - è stato evidenziato -; inoltre al tema della chiusura delle filiali bancarie è collegato quello della desertificazione degli esercizi commerciali di vicinato come anche dai dati si evince una possibile correlazione all’accesso al credito per le piccole medie imprese che sarà oggetto di ulteriore approfondimento (2011 -2023 sono calati i prestiti bancari alle imprese con meno di 20 addetti del 54,4% contro la media regionale del 40,7%  e nazionale del 36%) determinando un depauperamento degli investimenti e rischi di infiltrazione di altre modalità di accesso al credito".

"Il 41,5% dei comuni italiani non ha più nemmeno uno sportello bancario sul proprio territorio - è stato rimarcato -. Nel solo 2023 sono stati 134 i comuni desertificati. La chiusura degli sportelli bancari porta a disservizi, che incidono in particolare sulla quotidianità delle persone più fragili che non hanno facile acceso alle tecnologie e non possono spostarsi da un luogo con mezzi privati e non sempre le zone sono servite da mezzi di trasporto pubblico. Il rischio è il continuo spopolamento dei piccoli comuni; una situazione che si può arginare chiedendo la tutela di servizi che, devono essere considerati essenziali, non solo nel momento in cui i lavoratori scioperano ma anche per la salvaguardia dei territori. Per non lasciare indietro parte della popolazione, possiamo e dobbiamo intervenire sulle ricadute che l’avanzamento tecnologico porta con sé". Il convegno è stato patrocinato dal Comune di Bertinoro e dalla Provincia di Forlì-Cesena.

Maria Giorgini-7I relatori del convegno-2

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