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Economia

Confartigianato: "Le imprese italiane prime in Europa per tasse pagate"

Il presidente Giorgio Merletti ha rimarcato che il Paese continua ad offrire più ostacoli che opportunità alle micro e piccole imprese

Anche una delegazione di Confartigianato Federimpresa Cesena con Gruppo di Presidenza e dirigenza ha preso parte all'Assemblea nazionale di Confartigianato tenutasi all'Auditorium di via della Conciliazione a Roma. Il presidente Giorgio Merletti ha rimarcato che il Paese continua ad offrire più ostacoli che opportunità alle micro e piccole imprese, a cominciare dal cuneo fiscale sul lavoro dipendente, che ha raggiunto il 49%, e da un fisco che ruba tempo e denaro agli imprenditori.

“Le misure adottate nell’ultimo anno per attenuare il carico tributario sulle imprese sono un segnale positivo, ma non bastano: lo spread fiscale tra Italia ed Europa è sempre troppo elevato: 28 miliardi nel 2015 - ha evidenziato Merletti -. I cittadini italiani pagano 461 euro di tasse in più all’anno rispetto alla media europea  e il total tax rate, cioè la somma di tutte le imposte e tasse pagate dall’impresa al lordo dei profitti, è pari al 64,8%, il più alto in Europa”.

Altro problema: il difficile rapporto col credito Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, in quattro anni i finanziamenti agli artigiani sono diminuiti di 11 miliardi di euro. E sul fronte del Fondo centrale di garanzia, le notizie non sono migliori. In platea il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  centinaia di rappresentanti della politica italiana e delle istituzioni e 1700 delegati del  Sistema Confartigianato arrivati da tutta Italia per celebrare i 70 anni di attività di Confartigianato.

“Nel 1946 – ha sottolineato Merletti -   le prime associazioni locali di mestiere si mettevano insieme per dare vita alla nostra Confederazione, un sistema che innervava il territorio nazionale fungendo da tessuto connettivo”. Inevitabile il riferimento alla decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea che ha calato nell’incertezza il futuro comunitario, ma ha anche messo a nudo i limiti di una comunità troppo lontana dalla realtà.

“È questa Europa troppo burocratica, ontana dalle aspettative degli Stati e dei popoli che la compongono, che deve cambiare e diventare un’Europa unita, solidale, democratica”, ha detto Merletti. La risposta del Governo è arrivata dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. “Dobbiamo fare in modo che le imprese possano sviluppare la loro azione  senza vincoli inutili ed inopportuni, lavorando sulla semplificazione della pubblica amministrazione e sul peso della tassazione. II cuneo fiscale sul lavoro è molto forte e va ridotto”.

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