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Economia

Alluvione, il grido d'allarme: "A rischio il sistema agroalimentare della Romagna"

Si sono riunite ieri a Campiano tutte le Associazioni locali dell’agricoltura sotto il coordinamento dei Tavoli Verdi delle province di Ravenna e Forlì-Cesena

Si sono riunite ieri a Campiano tutte le Associazioni locali dell’agricoltura (CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Terra Viva, AGCI, Confcooperative, Legacoop) sotto il coordinamento dei Tavoli Verdi delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Durante l’incontro si è parlato della situazione del territorio alluvionato e le Associazioni sollecitano un intervento urgente per supportare il sistema agricolo territoriale.  

“Il Decreto legge pubblicato mercoledì, ‘Disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione’, è un passo avanti per impostare la ripartenza - sottolineano -, tuttavia le risorse messe in campo, anche per il settore agricolo, sono ancora assolutamente insufficienti rispetto alla portata dell’evento.  Si è ancora lontani infatti dal coprire gli 8,8 miliardi di danni subiti complessivamente dal sistema, di cui 1,1 miliardi a carico dell’agricoltura (stima della Regione Emilia-Romagna).   La nomina del Commissario è stata un altro passo avanti, ma ora occorre perseguire la strada di una Legge speciale e di una gestione post-alluvione mediante procedure di gestione ‘straordinarie’, per evitare i rischi di lungaggini e distorsioni. Serve che si riconoscano tutte le tipologie di danno (diretto e indiretto) al 100% attraverso un modello burocratico efficace, quindi veloce e fluido".

"Il Sistema agroalimentare della Romagna è terribilmente a rischio, a partire dalla collina e dalla filiera frutticola: il rischio di perdere importanti quote di mercato è concreto, mentre al termine dell’estate le aziende alluvionate prevedono di raggiungere il picco della tensione finanziaria a causa delle produzioni azzerate e dei lavori di ripristino dei terreni e degli impianti comunque obbligati per la continuità aziendale - continuano gli agricoltori preoccupati - Nelle campagne romagnole la frustrazione sta crescendo in attesa dell’evolversi delle norme; ne sono fondamentali almeno due nell’immediato: una moratoria per i mutui omogenea e di almeno 24 mesi e l’azzeramento di contributi e tasse per reagire alla perdita di competitività. Occorre proseguire con il confronto tra Regione, Enti locali, Governo e Struttura commissariale, nella quale si potrebbe valutare una specifica delega per il settore agricolo, in un rapporto concreto e virtuoso, poiché questa è la precondizione per garantire alle imprese le risposte che le stesse attendono. Tutte le Associazioni locali dell’agricoltura mettono fattivamente a disposizione del Governo e del Commissario il proprio patrimonio di conoscenza del territorio, delle sue peculiarità e delle esigenze primarie per efficientare gli strumenti e le soluzioni, già messe e che si metteranno in campo, per superare questa grave situazione e garantire la resilienza dell’intero Sistema Agroalimentare della Romagna”.

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