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Cronaca Centro  / Piazza Aldo Moro

La zona dei tre licei avvolta dal degrado, bivacchi e un petardo sfiora un prof. Lettera al Prefetto: "Cos'altro deve succedere ancora?"

"Questo è l'ultimo, in termini cronologici, dei gravissimi fatti che affliggono quotidianamente le sedi dei tre licei di Cesena, Alpi, Monti e Righi, nei pressi della stazione"

Sfiorato da un petardo gettato all'interno dell'aula docenti del Liceo Linguistico Ilaria Alpi, il professore è dovuto ricorrere alle cure dell'ospedale e il giorno successivo non è potuto andare a lavoro. Il fatto molto grave è accaduto a un professore dell'istituto superiore una decina di giorni fa mentre si trovava nell'area riservata ai docenti. Si pensa che a gettare la piccola bomba rudimentale all'interno dell'istituto siano stati alcuni gruppetti di ragazzi e uomini che bivaccano nella zona degli istituti superiori, davanti alla stazione ferroviaria.

La situazione di degrado, infatti, ormai è al limite. Come al limite è la sopportazione degli insegnanti e dei genitori di molti studenti. Tant'è che i docenti dell'Alpi hanno pensato di sottoscrivere e spedire una lettera all'attenzione del Prefetto di Forlì-Cesena dal titolo "Sdegno". "Questo è l'ultimo, in termini cronologici, dei gravissimi fatti che affliggono quotidianamente le sedi dei tre licei di Cesena, Alpi, Monti e Righi, nei pressi della stazione - si legge - L'ennesimo episodio di becera ignoranza. L'ennesima espressione di violenza gratuita. L'ennesima dimostrazione dell'importanza di agire nei luoghi della cultura, visto che gli autori dell'offesa prediligono il bivacco al di fuori di essi non senza manifestare la propria presenza attraverso la barbarie. Siamo molto stanchi e soprattutto imbarazzati dalla nostra solitudine di fronte a tale scempio. Lavoriamo tutti i giorni assistendo, sostanzialmente impotenti, all'aumento del degrado. Fatichiamo a difendere la serenità delle nostre lezioni e a proteggere i ragazzi dall'esposizione alla rozza asinità che infesta i luoghi in cui le famiglie mandano, sentendosi sicuri, i propri figli. Ci chiediamo - continua la lettera - che cosa debba succedere ancora affinché le istituzioni decidano di fornirci il proprio supporto pragmatico, affinché possiamo sentirci protetti dallo scandaloso avanzare del più grave analfabetismo: quello della comune convivenza civile. Uniamo le nostre voci nella richiesta congiunta di un'azione decisa e costante, da parte delle autorità competenti, in funzione della garanzia dell'ordine, della decenza e della sicurezza delle persone che ogni giorno frequentano quei luoghi per contribuire attivamente alla costruzione di una società colta, attiva e consapevole".

Oltre ai docenti dell'Alpi, a essere preoccupati sono anche alcuni studenti che non si sentono più tranquilli quando devono andare a prendere le bici perché accerchiate da gente poco raccomandabile oppure perchè vedono a qualsiasi ora del giorno gruppetti di ragazzi con bottiglie di birra che stanno a sedere nei pressi dell'entrata o tra una panchina e l'altra. Risale allo scorso anno la tentata aggressione al marito di una collaboratrice scolastica che era andato a prenderla all'uscita da scuola. Tutti fatti che, purtroppo, contribuiscono a minare il senso di sicurezza e a chiedere con voce decisa un aiuto da parte delle istituzioni. 

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