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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Vite dei cesenati", Canfora: "Iniziative da esportare in altre città"

Oltre un centinaio di persone hanno gremito il palazzo del Ridotto giovedì sera per assistere alla presentazione dell'undicesimo volume della collana “Le Vite dei Cesenati”

Oltre un centinaio di persone hanno gremito il palazzo del Ridotto giovedì sera per assistere alla presentazione dell'undicesimo volume della collana “Le Vite dei Cesenati” ideata nel  2007 da Pier Giovanni Fabbri recentemente scomparso. Il volume, ricco di oltre cinquecento pagine e redatto da venticinque studiosi di storia locale, è stato introdotto dal curatore dell'opera, Alberto Gagliardo e da Luciano Canfora, professore emerito  di filologia latina e greca dell'Università di Bari, uno dei massimi studiosi italiani di cultura classica ed intimo amico di Fabbri con il quale ha condiviso per anni una fitta corrispondenza e un rapporto stretto di ricerca filologica.  Per volere degli autori circa duecento pagine del volume, edito grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena che attraverso il suo presidente Guido Pedrelli si è resa disponibile ad un aiuto finanziario anche il prossimo anno, sono state dedicate all'ideatore che per la prima volta non ha potuto partecipare in prima persona alla stesura del palinsesto pur essendo presente con un interessante ed originale studio su:Dai copisti Malatestiani alla Società nel Quattrocento. Nel ricordare l'amico e il letterato Luciano Canfora ha tenuta quella che sotto tutti gli aspetti può essere considerata una lectio magistrali sulla ricerca storica e sull'impegno di Pier Giovanni Fabbri specie in una branca della storia che gli era particolarmente cara come  la biografia .

“Credo che Pier Giovanni – ha detto l'emerito docente – abbia veramente interpretato la storia parlando della vita dei personaggi illustri o modesti che l'hanno fatta. La loro biografia rappresenta in solido l'inizio del loro operato che realizzerà poi aspetti determinanti non solo in loro ma nella società civile in generale. Iniziative come queste sull Vite dei Cesenati dovrebbero essere esportate anche in altre città. In verità volumi e tomi che parlano degli agglomerati urbani ne esistono molti, ma lavori così specifici sulle singole realtà sociali sono molto rari”. Da parte sua il curatore dell'opera Alberto Gagliardo ha tracciato  a grandi linee, sperando che in un futuro prossimo pure loro siano oggetto di indagine, altre due colonne della cultura cesenate scomparse di recente come: Dino Pieri e Pietro Castagnoli . Ambedue sono trattati nell'undicesima edizione dal figlio Lorenzo e dal nipote, il giornalista Gianpaolo Castagnoli.

Il corposo volume presenta  altri aspetti interessanti come, per la prima volta in assoluto,  una parte dedicata alla grafica dove si riportano alcune figurine prodotte da un  misterioso “P.T.” in possesso di Alberto Barduzzi. Il misterioso disegnatore, con grande competenza e perizia espressiva, amava rappresentare a colori, all'inizio dello scorso secolo, i personaggi delle opere teatrali alle quali aveva assistito, indubbiamente una cosa unica ed originale. Inoltre scritti su Gino Barbieri (Franco Spazzoli), Loris Brasei (Marco Masulli), l'allontanamento di don Giovanni Ravaglia dal Liceo “Monti” (Claudio Riva). Sono venticinque gli autori che hanno contribuito all'undicesimo volume de “Le vite dei Cesenati”: Maurizio Abati, Alberto Barduzzi, Franco Bazzocchi, Fabio Benaglia, Claudio Bignami, Marino Biondi, Mattia Brighi, Gianpaolo Castagnoli, Arnaldo Ceccaroni, Gianignazio Cerasoli, Pier Paolo Cornieti, Franco Dell'Amore, Carlo Dolcini, Paolo Errani, Angelica Fabbri, Pier Giovanni Fabbri, Daniele Gualdi, Marco Masulli, Marino Mengozzi, Pino Montalti, Vincenzo Morrone, Lorenzo Pieri, Luigi Riciputi, Claudio Riva, Franco Spazzoli.

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