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Cronaca Savignano sul Rubicone

"Si perdono anni di vita e si resta soli", gli studenti 'scoprono' il carcere dialogando con l'ex detenuto

“Il tempo in carcere non passa mai – sottolinea Antonio Semeraro – ed è tutto tempo sprecato, si perdono anni di vita e spesso ti resta solo una grande solitudine"

Si è svolto ieri, lunedì 13 novembre alI'istituto Marie Curie di Savignano sul Rubicone un incontro, presieduto dal dirigente scolastico Mauro Tosi e dalla prof.ssa Roberta Ortis, rivolto agli studenti sui temi della legalità e sicurezza sociale, promosso dall’impresa sociale Altremani srl e da Techne, agenzia formativa che opera da oltre 20 anni nella Casa circondariale di Forlì. Altremani è la prima società nata in provincia con l’unico scopo di lavorare sui temi dell’esecuzione penale, offrendo lavoro ai detenuti della Casa Circondariale di Forlì e promuovendo sul territorio attività educative finalizzate a diffondere nei giovani la cultura della legalità e della tolleranza in un’ottica di prevenzione del reato.

Oltre 140 ragazzi di 7 classi dell’Istituto Marie Curie, suddivisi in 2 gruppi, hanno ascoltato le testimonianze dell’ex detenuto Antonio Semeraro, dell’ex vice comandante (attualmente in pensione) Mariateresa D’Agata e del direttore generale di Techne Lia Benvenuti, alla presenza del vice-sindaco di Savignano sul Rubicone Nicola Dellapasqua. Duplice il messaggio che si è inteso lanciare agli studenti: da un lato l’importanza di saper riconoscere i comportamenti “illegali” e saperne prendere le distanze, dall’altro conoscere la vita “dentro” per comprenderne il malessere e le limitazioni dovuti alla perdita della libertà dietro le sbarre. I ragazzi sono stati protagonisti dell’evento, attenti e partecipativi, hanno arricchito il dibattito con numerose domande, dimostrando grande interesse e tanta curiosità per un mondo così distante e sconosciuto.

Senza filtri e sempre con grande rispetto, hanno posto qualsiasi tipo di interrogativo, anche i più spinosi, facendosi raccontare la vita carceraria, i suoi tempi e le sue modalità, analizzando due diverse prospettive: quella del detenuto da una parte e quella degli agenti penitenziari dall’altra. Come si trascorre il tempo in carcere? Che reato hai commesso? Le celle hanno la tv? Sono solo alcune delle tante domande che gli studenti hanno posto ai relatori.

“Il tempo in carcere non passa mai – sottolinea Antonio Semeraro – ed è tutto tempo sprecato, si perdono anni di vita e spesso ti resta solo una grande solitudine. L’esperienza carceraria infatti – continua Semeraro – talvolta allontana familiari e amici che prendono le distanze da te con il rischio di trovarti, una volta uscito, in una situazione molto difficile senza i tuoi affetti più cari”.

“L’Amministrazione penitenziaria - spiega Mariateresa D’Agata, ex vice comandante della Casa Circondariale di Forlì - propone diverse attività per riempire le giornate del detenuto in maniera costruttiva proponendo ad esempio percorsi scolastici per chi non è scolarizzato, corsi professionalizzanti e soprattutto attività lavorative. Il lavoro – continua la D’Agata – rappresenta infatti il vero strumento per responsabilizzare e far maturare il detenuto offrendogli una concreta possibilità di reinserimento sociale”.

Il Progetto, che prevede altri numerosi incontri nelle Scuole del territorio, è stato finanziato dall’Unione Rubicone e Mare, da sempre sensibile ai temi dell’esecuzione penale e della prevenzione. “Siamo molto felici che sul nostro territorio si possano realizzare queste iniziative – sottolinea Nicola Dellapasqua vice-sindaco di Savignano sul Rubicone – poiché siamo certi che questi momenti possano contribuire alla sicurezza sociale, favorendo l’educazione alla legalità e facendo crescere i nostri ragazzi più consapevoli e maturi”. “Una mattinata che confidiamo possa lasciare un segno – sottolinea Lia Benvenuti direttore generale Techne - raccontare la propria storia, rispondere alle domande dei ragazzi, mettersi in gioco fino in fondo mettendoci la faccia, è un grande esempio che speriamo serva agli studenti per capire un po’ di più la vita detentiva e quali sono gli errori da evitare”.

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