Scuole, la Provincia chiusa nel silenzio approva il piano che scontenta Alpi e Geometri

Il Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena, competente in materia di edilizia scolastica, ha infine approvato e reso operativo il piano per le sedi scolastiche delle scuole superiori di Cesena. Un piano che non mette d'accordo tutti gli istituti e che quindi rischia di fare “figli e figliastri”. La partita è stata gestita dalla Provincia nel totale silenzio e quindi senza neanche spiegare alle migliaia di famiglie interessate da questa girandola di sedi le motivazioni alla base della sua scelta, che ha portato alla dura protesta del liceo linguistico “Alpi” e dell'istituto per Geometri “Da Vinci”, quest'ultimo che ha già avviato le vie legali per impugnare la delibera della Provincia.

L'ente provinciale, “resuscitato” dall'ultimo referendum costituzionale che prevedeva tra le altre cose la sua totale abolizione, dal momento che torna a prendere decisioni che hanno effetto su migliaia di studenti, famiglie e insegnanti, non ha più l'alibi per non rispettare l'obbligo di comunicare, rendere conto e motivare le sue scelte, che parte dei cittadini hanno ritenuto penalizzanti. Nel nuovo piano, che va a modificare quello iniziale della Provincia che scontentava fortemente il liceo classico “Monti” (da cui era partito nel periodo più caldo della polemica, anche un e-mail bombing di circa mille e-mail sulla casella di posta elettronica della consigliera provinciale delegata all'edilizia scolastica Monica Rossi), il liceo linguistico Alpi si trova su due sedi, ma molto vicine, tra il Cubo e il “Righi”, mentre Geometri andrà nel plesso di via Plauto del tecnico “Serra”. Entrambe le scuole lamentano insufficienza di spazi per laboratori e disagi logistici nell'operare su più sedi. Il piano andrà in vigore col prossimo anno scolastico.