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Cronaca

Confartigianato, un centinaio di imprenditori a "scuola per dirigenti"

All'inaugurazione erano presenti un centinaio di imprenditori che hanno ascoltato il discorso di apertura del sociologo ed economista Mauro Magatti

Confartigianato Federimpresa Cesena, nell'ambito del settantesimo di fondazione ha inaugurato a Cesena la Scuola per dirigenti Confartigianato. In occasione di questo evento, a cui hanno preso parte un centinaio di imprenditori, il sociologo ed economista Mauro Magatti, professore ordinario di Sociologia alla Cattolica di Milano e noto saggista e formatore, ha detto: "Continueremo a lavorare e a consumare, ma dobbiamo far nascere un’economia centrata sulla produzione di valore in una nuova logica di modello contributivo sostenibile nelal società post-consumerista che può vedere protagonisti gli imprenditori artigiani".

Magatti ha, inoltre, rimarcato che la sfida epocale della concretezza è quella di non disgiungere mai i mezzi tecnici e le possibilità economiche dalle obbligazioni e responsabilità verso la rete di rapporti sociali e comunitari.

Magatti ha spiegato che produrre valore è una caratteristica nel dna degli artigiani e rappresenta la strada per la nuova crescita. "Se non investe nella ricerca, non si lega con quelli più bravi, non fa crescere i suoi dipendenti e non produce qualche cosa che ha significato, senso, bellezza, l'imprenditore artigiano oggi non va da nessuna parte". Sollecitazioni da parte del relatore anche per un nuovo modo di fare rappresentanza verso il quale Confartigianato è pienamente orientata: l'imperativo categorico oggi è rilegare, riscrivere alleanze, ha sostenuto il professore. "Sopravviveranno quei luoghi, quelle comunità, quelle organizzazioni, quei territori - ha detto Magatti -  che sapranno, stringendo nuove alleanze, fare emergere la terra umana nel mare della tecnica planetaria, in un logica di modello contributivo".

“Non verranno fornite ricette per la crescita – conclude Magatti - perché non ne esistono, ma una rotta per le imprese artigiane e chi le rappresenta, che in Confartigianato rappresenta già un terreno fertile: produrre valore facendo cose belle per la comunità secondo il modello contributivo sostenibile post consumerista, perché la nuova crescita non sarà fondata sui consumi ma sui valori. Per questo, e per la sua natura intrinsecamente contributiva, l'artigiano è il mestiere del futuro, non del passato”.

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