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Cronaca

Nel suo discorso di fine anno il Presidente Mattarella cita la Romagna e l'alluvione

Il Capo dello Stato, parlando dei valori fondanti della nostra civiltà come solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace, ha ricordato i giovani che spalavano il fango dalle strade

Nono discorso di fine anno per Sergio Mattarella, il 75esimo per un presidente della Repubblica italiana. Alle 20,30 il capo dello Stato, in diretta televisiva, nel personale messaggio agli italiani riuniti per il Veglione, ha fatto un bilancio del 2023 e un augurio per il 2024, come Luigi Einaudi fece, allora via radio, l'ultimo giorno del 1949, dando inizio alla tradizione rispettata per 75 anni da tutti i presidenti. Tra i tanti argomenti affrontati, Mattarella si è soffermato a parlare dei valori fondanti della nostra civiltà come solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace. Valori che il Presidente della Repubblica ha ritrovato girando l’Italia. "Questi valori – nel corso dell’anno che si conclude - li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro. Li ho riconosciuti nella operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dall’alluvione, spalavano il fango; e cantavano ‘Romagna mia’. Li ho letti negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori".

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