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Caso Pantani, mamma Tonina non ci sta: "Se vogliono la guerra, che guerra sia"

Tonina, la mamma del pirata, non ha paura di andare avanti pur di difendere la memoria di Marco Pantani. Dopo le ultime rivelazioni del quotidiano Le Monde che svelano dei retroscena che metterebbero in discussione il titolo al Tour del '98, mamma Tonina è sempre più risoluta

«Se vogliono la guerra che guerra sia». Tonina, la mamma del pirata, non ha paura di andare avanti pur di difendere la memoria di Marco Pantani. Dopo le ultime rivelazioni del quotidiano Le Monde che svelano dei retroscena che metterebbero in discussione il titolo al Tour del '98, mamma Tonina è sempre più risoluta. «Preparo le querele, poi ci pensa l'avvocato a indirizzarle alle persone giuste».

Il suo intento è quella di fare chiarezza affinché venga tutto in luce. «Voglio che vengano fuori tutti i nomi – aggiunge – non solo del primo, secondo, terzo, quarto perché io ho delle prove e se non vengono fuori quei nomi faccio un disastro».
«Quello su Marco è un accanimento – aggiunge - non lo lasciano in pace nemmeno ora e continuano ad usarlo come parafulmine. Perché non fanno i nomi di altri ciclisti? Perché Marco fa ancora notizia. Non lo lasciano in pace da Madonna di Campiglio e neppure da morto. E io sono sempre più convinta che anche a Rimini gli hanno tirato la pelle perché lui voleva parlare. Ne sono convinta».  

Pensa che possano veramente spogliare Marco del titolo? “Non ci penso neanche. A me non interessa il titolo, mi interessava mio figlio e me lo hanno portato via. Io combatto per la sua memoria; gli hanno già fregato un Giro d'Italia nel '99 e io sto ancora combattendo per sapere com'è andata veramente”.

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