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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ora è legge: vaccino obbligatorio per l'iscrizione ai nidi. "Una scelta di civiltà"

È sulla questione vaccinale che si è sviluppato maggiormente il dibattito e l’attenzione dell’opinione pubblica

Con la legge di riforma dei servizi educativi 0-3 anni approvata martedì pomeriggio dall’Assemblea Legislativa è introdotta l’obbligatorietà delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per l’accesso agli asili nido, sia pubblici che privati, in tutto il territorio regionale. La normativa introduce anche novità sulla rete integrata dei servizi educativi contemplando modalità organizzative e di gestione più vicine ai bisogni delle famiglie e rendendo più efficace il sistema di accreditamento delle strutture private. È sulla questione vaccinale, però, che si è sviluppato maggiormente il dibattito e l’attenzione dell’opinione pubblica.

“Il preoccupante calo delle coperture vaccinali e l’emersione di allarmanti episodi clinici, sono tra le conseguenze di campagne anti-vaccini, spesso veicolate dal web e dai social, che fanno gioco sulle ansie e le paure più profonde dei genitori, e che sono prive di qualsiasi fondamento scientifico - è intervenuta in aula la consigliera regionale Pd Lia Montalti -. Da questi dati siamo partiti con un percorso di ascolto, confronto e analisi, raccogliendo anche la richiesta di una rinnovata attenzione sui vaccini, partita dalla campagna Io Vaccino, che è stata promossa con coraggio e determinazione da un gruppo di genitori, tra cui la cesenate Alice Pignatti, e a cui hanno aderito migliaia di genitori. Ed oggi è una giornata importante perché dimostriamo con i fatti come il dialogo tra cittadini e istituzioni possa concretizzarsi in scelte importanti per la tutela della salute di tutti, a partire dai più deboli, e quindi per la qualità della vita dell’intera collettività”.

“All’obbligatorietà della vaccinazione per l’accesso ai nidi - prosegue la consigliera - accompagniamo l’impegno della Regione Emilia-Romagna a realizzare una efficace e capillare campagna informativa. Sappiamo bene infatti che la sfida si gioca anche sul piano culturale ed informativo, per questo vogliamo rinnovare l’attenzione sulla corretta comunicazione, fatta sia nei confronti delle famiglie, sia con un ampio coinvolgimento del personale sanitario e dei pediatri. Pensiamo infatti che si debbano accompagnare le famiglie alla scelta vaccinale, mettendo in campo tutti gli strumenti utili, affinché il confronto e la corretta informazione siano al centro della relazione tra genitori e servizi sanitari. In Emilia-Romagna abbiamo fatto prima di tutto una scelta di civiltà e di attenzione verso i più deboli, dando un segnale chiaro e scegliendo di stare dalla parte della tutela dei più fragili e del diritto alla salute. Non c’è valore più grande per una comunità di consentire ai più deboli di farne parte”.

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