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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cesenatico

Lavoro stagionale in riviera, la Cgil: "Troppa irregolarità, a Cesenatico il reddito medio è molto basso"

La Filcams Cgil Forlì Cesena da anni denuncia le precarie condizioni di lavoro all’interno del settore stagionale lungo la Riviera Romagnola

La Filcams Cgil Forlì Cesena da anni denuncia le precarie condizioni di lavoro all’interno del settore stagionale lungo la Riviera Romagnola. "Le ultime preoccupanti notizie di situazioni di totale illegalità rendono necessario evidenziare alcuni punti critici che richiedono particolare attenzione e azioni mirate a garantire adeguata tutela per i dipendenti impiegati in queste attività", sottolinea il sindacato attraverso Gianluca Gregori, Segretario Generale Filcams e Fausto Sestini, Funzionario Filcams Forlì-Cesena.

Questo il pensiero della Cgil: "Il lavoro stagionale, sebbene costituisca una risorsa economica fondamentale per la regione e per molti cittadini e cittadine che vi trovano impiego, spesso si svolge in condizioni precarie e instabili. Stando a quanto riportato da una ricerca di Sociometrica, la città di Cesenatico nel 2022 ha prodotto 768 milioni di Euro di valore aggiunto turistico. In Emilia Romagna ha davanti solo Bologna al primo posto e Rimini al secondo. Però è interessante notare come Cesenatico, con i suoi 26000 residenti, è altresì ben al di sotto della media di redditi pro capite della provincia, in quanto nel 2020 il reddito medio pro capite si attestava a 18.244 euro. A nostro avviso questo è sintomo di due fattori: l’alta percentuale di irregolarità all’interno del settore e la scarsa redistribuzione sul territorio. Questo paradigma non è sostenibile. Non vi è da stupirsi a nostro avviso se poi gli imprenditori onesti hanno difficoltà nel reperire manodopera. È quindi cruciale implementare politiche che assicurino la regolarità dei contratti, garantendo salari equi e condizioni di lavoro dignitose, affinché i lavoratori possano svolgere le proprie mansioni in un contesto più stabile e sicuro. È necessario anche un potenziamento degli enti preposti alla vigilanza e al controllo, in tal senso la Filcams CGIL esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ispettorato del lavoro, che in queste ore sono in sciopero per richiedere investimenti che vadano a sopperire le molte carenze di personale che con gli anni hanno significato un depotenziamento di questo istituto fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori".

"Favorevoli a prolungare il servizio di salvataggio"

Prosegue nella sua disamina il sindacato: "Abbiamo sollecitato le istituzioni locali e regionali, nonché gli attori del settore turistico, a considerare l'importanza di promuovere un dialogo costruttivo per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti stagionali, di fatti riteniamo fondamentale il percorso intrapreso per il rilancio del settore turistico stagionale con le controparti sociali. Abbiamo accolto di buon grado le ultime esternazioni dell’assessore regionale Corsini, che auspica per l’anno prossimo un prolungamento del servizio di salvataggio, richiesta che come Filcams Cgil facciamo tutti gli anni. D’altro canto esprimiamo profonda preoccupazione in merito alla recente ricerca svolta dalla Confesercenti, in cui si cristallizza il dato per cui quasi la metà degli imprenditori intervistati è intenzionato a chiudere o esternalizzare la cucina dell’albergo. A nostro avviso una scelta di questo genere, oltre che a trasformare radicalmente l’offerta turistica, rischia di aprire autostrade a quegli attori economici che fanno del lucro e dello sfruttamento il loro modo d’operare tramite appalti e subappalti, andando quindi a precarizzare ulteriormente un settore tra i più precari. Ma non solo, anche a livello sociale, non tiene minimamente presente quale impatto può avere sui pubblici esercizi già presenti, col rischio di abbassare l’offerta qualitativa in nome dell’offerta quantitativa". 

"Vanno dunque implementate le iniziative formative e di sviluppo professionale - spiega la Cgil -al fine di offrire ai lavoratori stagionali maggiori opportunità di crescita e di qualificazione professionale, consentendo loro di acquisire competenze spendibili anche al di fuori del periodo lavorativo estivo, ma non solo, dobbiamo anche interrogarci su quanti dei lavoratori e delle lavoratrici che usufruiscono della formazione a livello locale rimangono poi sul territorio. E’ necessario e non più rinviabile il rinnovo dei Ccnl di settore ormai scaduti da oltre 3 anni che darebbero una prima risposta all’emergenza salariale dei lavoratori del settore; così come è indispensabile istituire un ammortizzatore speciale per il lavoro stagionali del settore turistico al fine di garantire una maggiore risposta sia a livello reddituale che contributivo. Il settore del turismo stagionale deve votarsi alla legalità, al rispetto dei contratti e allo sviluppo sociale del territorio dove avviene". 

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