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Solidarietà / Cesenatico

La stella del leggendario locale torna a brillare per una notte: maxi cifra per la lotta contro il cancro grazie agli chef chef Igles Corelli e Bruno Barbieri

La serata si è aperta con un aperitivo a base di grandi eccellenze italiane, dopodiché i partecipanti hanno iniziato il viaggio culinario con un budino di cipolla con salsa di fegato grasso d'oca, zenzero e coriandolo

Si è conclusa con una grande standing ovation alla brigata del “Trigabolo”, leggendario locale d’Argenta vincitore di tre stelle Michelin che “riapriva” i battenti solo per una notte, venerdì, all’interno della splendida cornice del Grand Hotel “Da Vinci” di Cesenatico: tutta la “band”, compresi gli chef Igles Corelli e Bruno Barbieri, si è riunita a 30 anni dalla chiusura del ristorante nato da un’idea visionaria del patron Giacinto Rossetti, per far rivivere a 200 persone fortunate le atmosfere e i sapori dell’epoca. Il menù pensato dalla brigata in cucina ha riscosso talmente successo da aver ricevuto minuti e minuti di applausi al termine della serata. Tuttavia, ancora più della perizia ai fornelli dei cuochi, occorre tributare la standing ovation più sentita al risultato di solidarietà che da questa serata eccezionale è scaturito: 40.400 euro di raccolta, cui vanno aggiunti ulteriori 2.500 euro merito della generosità dei commensali che hanno deciso di partecipare in maniera convinta al “gioco finale”, una grande lotteria con in palio alcune eccellenze messe a disposizione dagli sponsor dell’evento. Un incasso totale quindi di 42.900 euro, che verrà interamente utilizzato allo scopo di potenziare i servizi che l’Istituto Oncologico Romagnolo mette a gratuitamente disposizione dei pazienti colpiti dal cancro e delle loro famiglie.

VIDEO - La cena solidale

"Subito all’indomani dell’alluvione che ha colpito il nostro territorio ci siamo resi conto che, tra le persone colpite dal disastro, c’erano anche i malati oncologici e i loro cari . spiega Fabrizio Miserocchi, direttore generale dello Ior - il centralino del nostro servizio d’accompagnamento, per esempio, ha ricevuto molte chiamate da persone che non riuscivano a mettere in moto l’auto o che avevano difficoltà a spostarsi a causa del fango. Per questo abbiamo messo in piedi nel più breve tempo possibile una “task force” di volontari, che devo dire hanno risposto in maniera come sempre incredibile rendendosi disponibili per turni extra, e aumentato la nostra “flotta” di navette, affinché nessun paziente fosse lasciato indietro: saltare esami e terapie, infatti, può essere davvero deleterio in un percorso di cura tanto lungo e delicato. Solo nel 2022 i nostri “angeli con le ruote” hanno trasportato 593 persone che hanno fatto richiesta, per un totale di quasi 190.000 chilometri su circa 4000 viaggi dal domicilio al luogo di cura e ritorno: numeri importanti, che aumenteranno sicuramente a causa dell’emergenza. Per questo ringrazio di cuore tutti i componenti della “banda” del Trigabolo: nonostante rappresentino il meglio della cucina italiana ed internazionale hanno scelto di dedicare questa storica serata alla nostra mission, segno di grande sensibilità verso i pazienti oncologici romagnoli. Permettetemi un pensiero particolare per lo chef Igles Corelli, che da anni è vicino alla nostra causa ed è oramai per noi un amico prim’ancora che un testimonial".

Lo stesso chef Igles Corelli ha preso la parola al microfono al termine della serata: «Il “Trigabolo” era una visione, un concetto di vita e di cucina: basti pensare che tutti e 4 i piatti che abbiamo assaggiato stasera non solo hanno vinto concorsi ma sono stati concepiti tra gli anni ’80 e ’90. Nonostante ciò risultano ancora molto lungimiranti, segno evidente del livello di creatività che si respirava in quella cucina. Oggi siamo qui riuniti per raccogliere contributi a favore della causa dell’Istituto Oncologico Romagnolo: è stato un bello sforzo rimettere insieme tante persone che oramai lavorano nei posti più disparati in Italia, ma è stato fatto con grande piacere ed essere qui ora è una gioia per tutti noi. Ritrovo degli amici, non solo in cucina ma anche in sala, visto che molti dei partecipanti erano clienti abituali del ristorante di Argenta. Ovviamente, quando abbiamo scelto la location di questa “reunion”, non potevamo sapere che tipo di disastro si sarebbe abbattuto sulla Romagna: l’abbiamo selezionata principalmente per fare qualcosa per lo IOR e per i pazienti oncologici che questa associazione aiuta. Dopo l’alluvione sono doppiamente orgoglioso di essere qui, a portare un piccolo contributo per tutti coloro che hanno sofferto i gravi danni che il fango ha procurato: la situazione è ancora complicata ma conosco i romagnoli, so quanto sono bravi e rapidi a rimboccarsi le maniche e rialzarsi, sarà sicuramente così anche questa volta».

La serata si è aperta con un aperitivo a base di grandi eccellenze italiane, dopodiché i partecipanti hanno iniziato il viaggio culinario con un budino di cipolla con salsa di fegato grasso d'oca, zenzero e coriandolo. A seguire il primo, con medaglie di faraona con salsa di Parmigiano e listarelle croccanti di culatello. La terza “opera d’arte” è stata un grande classico del celeberrimo ristorante di Argenta: il germano reale, farcito di anguilla cotta alla brace con salsa peperata e papavero rosso al forno. Il percorso gastronomico si è concluso con bigné fritti caramellati in salsa di agrumi. Ciascuna portata è stata abbinata a vini eccellenti, mentre al termine della cena è stato servito “Caffè Orlandi Passione” e “Baldo Gin Tonic e Gin Fizz”.

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