rotate-mobile
Cronaca

L'attore cesenate che sfida a ping pong De Luigi e Accorsi: "Ho girato la scena dopo ore di lavoro nel fango"

In "50 km all'ora" fa la parte di un becero romagnolo, super tatuato, muscoloso e molto spaccone, che, insieme al fratello (interpretato dall'attore bolognese Leonardo Bianconi), sfida a ping pong la coppia Stefano Accorsi e Fabio De Luigi

In "50 km all'ora" fa la parte di un becero romagnolo, super tatuato, muscoloso e molto spaccone, che, insieme al fratello (interpretato dall'attore bolognese Leonardo Bianconi), sfida a ping pong la coppia Stefano Accorsi e Fabio De Luigi. Una partitona, impreziosita da intercalari ed espressioni tipiche romagnole, in cui Accorsi e De Luigi si giocano, addirittura, i loro motorini.

Ad avere un ruolo, piccolo ma molto significativo, nell'ultimo film di De Luigi e in questi giorni nelle sale cinematografiche di tutta Italia, è l'attore cesenate Tommaso Caporali. Al suo attivo moltissime partecipazioni in spot pubblicitari nazionali (vi ricorderete "E' arrivato il Marino" del prosciutto di Parma), in fiction e in film, da Rocco Schiavone a Gomorra, da Il caso Pantani a "Tramite amicizia" di Siani. Tommaso è un ispirato. A un certo punto della sua vita, dopo un diploma al liceo classico Monti, e aver dato quasi tutti gli esami per la magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica (mancavano due all'appello), è inciampato in un articoletto sul giornale in cui c'era scritto che a Milano apriva una succursale dell'Actors Studio. Lì per lì si è detto "interessante...", anche perché fin da ragazzo era appassionato di cinema e si cimentava in piccoli cortometraggi, poi, visto che era al computer, ha scritto all'indirizzo email per ricevere informazioni allegando, come richiesto, una sua foto.

Dopo un mese e mezzo è stato chiamato per fare un provino e, grazie all'aiuto di Elena Baredi e Corrado Bertoni, è riuscito in 7 giorni, lui che non aveva mai fatto nulla a teatro, a preparare un monologo, una poesia e un personaggio da presentare. Visto il seguito è chiaro che il provino sia stato superato alla grande, ma non solo. In quelle sei settimane di corso intensivo, Tommaso, oltre a capire che non poteva non fare l'attore, è riuscito a impostare un lavoro che più avanti gli ha fatto vincere una borsa di studio gratuita, come miglior corsista, per l'anno successivo.

Tommaso, rifaresti tutto?

Sì, assolutamente. Non è facile perché è un lavoro in cui ci sono periodi di ferma, in cui faccio altro. Ho messo insieme spettacoli locali, faccio lo speaker per il volley. Poi magari ti chiamano improvvisamente per due o tre impegni. Però so per certo che è quello che voglio fare. E, tra l'altro, alla fine mi sono anche laureato. I miei lavori principali sono a Milano e a Roma, per questo vivo a Cesena che è equidistante. A Milano lavoro con gli spot, a Roma i film e le fiction.

Com'è stato lavorare con De Luigi?

Un set meraviglioso da tutti i punti di vista. De Luigi è cortese, gentile. Fin dalle prime battute, quando ci siamo presentati, mi è piaciuto subito. Anche Accorsi, che è una superstar, è stato molto piacevole.

Quanto è durato il lavoro?

Ho fatto due giorni di lavoro, tra l'altro girati subito dopo l'alluvione di Cesena. Io venivo da ore e ore di lavoro nel fango ed ero molto vascolarizzato a livello di braccia. Ero tonico al punto giusto...

Ma la scena della partita a ping pong, girata in un camping di Marina di Ravenna, era stata scritta così com'è stata girata?

Devo dire che abbiamo improvvisato molto. Gli scambi, nello specifico, non erano stati coreografati e alla fine è stato tutto molto naturale. Per quanto riguarda il ping pong siamo stati allenati a Roma da un supercampione che era a nostra disposizione per un giorno, e devo dire che, comunque, col ping pong noi romagnoli ce la caviamo bene.

Con chi ti piacerebbe lavorare?

Il primo che mi viene in mente? I Manetti Bros.

Ci hai mai pensato di provare all'estero?

Sì e no. Avevo pensato di andare negli Stati Uniti ma è molto difficile ottenere il Visa O, il permesso per chi lavora in ambito artistico. Così alla fine ho cercato di costruire un equilibrio qui, anche se devo dire che, con un po' di amarezza, è molto più facile lavorare a Milano e a Roma che nella mia città o regione. Nell'ultimo anno ho portato in giro uno spettacolo di Walter Galli, il più grande poeta romagnolo, insieme ad Andrea Cola e Jacopo Casadei, ma, a livello locale, ho trovato molte difficoltà e resistenze.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'attore cesenate che sfida a ping pong De Luigi e Accorsi: "Ho girato la scena dopo ore di lavoro nel fango"

CesenaToday è in caricamento