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Cronaca

Il Comune 'spinge' il mercato ambulante e lancia anche un brand. "Un mestiere storico, ma i nostri figli non vogliono farlo"

Il Comune 'spinge' il mercato ambulante che considera un fiore all'occhiello della città e lancia anche un brand, una nuova veste grafica molto identitaria per gli ambulanti. Sullo sfondo c'è il problema del ricambio generazionale

Il Comune 'spinge' il mercato ambulante che considera un fiore all'occhiello della città e lancia anche un brand, una nuova veste grafica molto identitaria per gli ambulanti che come settore vivono una fase fatta di cambiamenti e anche di criticità. Questo a partire da un difficile ricambio generazione per un mestiere che ha poco appeal tra i giovani. In città gli ambulanti che animano i mercati del mercoledì e del sabato sono circa 230.

Luca Ferrini, assessore al commercio e allo sviluppo economico, ha detto: "In questi anni abbiamo instaurato un rapporto molto proficuo con i rappresentanti delle associazioni Fiva e Anva. Il confronto è stato sempre costruttivo. A causa o grazie alla pandemia abbiamo ridisegnato il mercato ambulante rendendolo più grande, non più piccolo. Abbiamo spesso seguito le intuizioni delle associazioni accontentando soprattutto la clientela. Abbiamo creato una sorta di 'boulevard' per togliere le file ai banchi che erano diventate pericolose. Oltre ad un restyling materiale oggi presentiamo un restyling ideale, cioè lanciamo un brand identitario e riconoscibile per il nostro mercato che insieme a quello di Cervia è uno dei più ambiti della Romagna. Contiamo in città circa 230 operatori, tutti in regola con la direttiva Bolkestein che a noi non fa paura, ci tengo a sottolinearlo. Molto importante per questo progetto è stato il contributo della Camera di Commercio della Romagna".

Luca Toni dello studio Matilde ha spiegato i principi seguiti per ideare questo nuovo brand: "In primis abbiamo tolto la parola ambulante, per noi è il mercato di Cesena, abbiamo dato risalto al bianco e al nero che qui sono colori identitari. Ci saranno gadget, borse e shopper biodegradabili per far girare il brand, ma anche una sorta di gagliardetto che ogni operatore potrà appendere al suo stand". Non mancheranno totem informativi alle entrate e alle uscite del mercato.

Il mercato

Assente ma solo perché al lavoro al mercato Gabriele Fantini, Segretario di Anva Confesercenti, presenti all'incontro Alverio Andreoli e Massimo Sagginati, (Fiva Confcommercio), quest'ultimo ha fatto una fotografia fedele di questo lavoro: "Questo è un mestiere storico, nessuno meglio di un ambulante può raccontare agli altri la storia della città, ma non nascondo che c'è un grosso problema di ricambio generazionale. Io ho 50 anni e posso essere considerato uno dei più giovani, i nostri figli non vogliono fare questo lavoro anche perché è un mestiere molto faticoso".

In effetti i dati della Camera di Commercio della Romagna parlano chiaro: in dieci anni, dal 2013 al 2023, gli ambulanti sono calati del 30%, giusto dire che è una tendenza nazionale, che non riguarda di certo solo la Romagna. Ma cosa si può fare? "Come prima cosa abbassare le tasse, una partita Iva chiede questo, siamo arrivati a pagare il 70% di tasse, questo deve essere fatto a livello nazionale. Sono buone a livello comunale queste iniziative sul brand perché avvicinano il mercato ai più giovani. Al mercato si fa di tutto, ci si incontra, ci si conosce e si compra".

Poi è intervenuto il sindaco Enzo Lattuca che ha tracciato un bilancio: "Voglio sottolineare che non è scontata la scelta di un Comune di investire insieme alle associazioni nella promozione di un mercato ambulante che è un'attività economica privata. Ma la qualità del mercato di Cesena è riconosciuta da tutti, è un valore per la città. Il nostro centro, il mercoledì e il sabato, cambia perché il mercato gli dà un'altra sembianza, c'è più giro di gente soprattutto in una giornata lavorativa come il mercoledì. E di questo ne beneficiano anche i commercianti in pianta stabile, bisogna tenerne conto come contraltare ai disagi. Con questa iniziativa di marketing andiamo a promuovere il mercato e la nostra città. Le difficoltà del settore ci sono, a livello di Comune abbiamo fatto tanto in questi anni per il settore, devo ringraziare l'assessore Ferrini. Durante il covid ci siamo 'arrampicati' per trovare una soluzione ridisegnando il mercato, una soluzione che poi è stata assunta in pianta stabile perché più funzionale. Lo spostamento del mercato dei produttori agricoli allo stadio ha soddisfatto tutti. Oggi coroniamo questo percorso di impegno per il nostro mercato". In chiusura Sagginati ha rimarcato una criticità: "Non poter fare il mercato durante la Fiera di San Giovanni per noi è un grosso danno, perché è uno dei mercati migliori, per far girare il commercio bisogna farci lavorare, spero che in futuro si possa trovare una soluzione di convivenza tra fieristi e noi ambulanti".

Dove si incontra la città

E' stato svelato il nuovo brand pensato e progettato da Matilde Studio tenendo bene a mente i capisaldi che da sempre contraddistinguono il mercato ambulante: le persone, la dimensione sociale e aggregativa, oltre che commerciale, il ritrovarsi nei luoghi centrali della città, la diversità intesa come valore umano e di prodotto commerciale proposto.

Fin dai secoli più remoti i mercanti sono stati promotori di scambi culturali, di conoscenze, ma anche spettatori e protagonisti di profondi cambiamenti. La stessa organizzazione delle nostre città, del resto, dalle prime aggregazioni urbane teneva conto delle esigenze del commercio: non solo quello che oggi potremmo definire “in sede fissa” ma anche quello “su aree pubbliche”. Si pensi a quante piazze sono state realizzate, non solo come luogo di incontro tra la comunità, ma anche come spazio destinato alle attività di vendita e scambio. I mercati ambulanti rappresentano in qualche modo la socialità delle nostre comunità declinata in chiave moderna. Il commercio su aree pubbliche, nelle sue diverse forme, rappresenta altresì una parte rilevante del sistema distributivo italiano ed emiliano-romagnolo.

Nel caso specifico del territorio cesenate, il mercato bisettimanale (allestito nelle giornate del mercoledì e del sabato) è situato nel centro storico cittadino e rappresenta una delle più importanti realtà del genere a livello provinciale e regionale: gli spazi che ospitano i posteggi degli operatori del commercio su aree pubbliche sono in particolare le centralissime piazza del Popolo, il rinnovato viale Mazzoni, le vie Pio Battistini, Fratelli Rosselli e IX Febbraio. Il mercato viene così ad assumere la sua tipica configurazione allungata e compatta, in quanto i posteggi sono prevalentemente collocati su più file lungo lo stesso asse. Gli ingressi da cui si accede al mercato sono vari: si ricordano fra l’altro, via Fra Michelino, via Zeffirino Re, l’insieme delle strade che fanno capo a piazzetta Amendola, via Lugaresi e le strade adiacenti. In totale i posteggi esistenti nell’area mercatale sono oltre 200 (al momento 213) con una forte presenza dell’abbigliamento (pari a quasi il 50% del totale) seguito dai tessuti e dalle calzature.

La nuova veste grafica, accompagnata da un claim accattivante quale "Dove si incontra la città", si inserisce nell’ambito di un percorso avviato dall’Amministrazione comunale e dalle Associazioni di categoria che rappresentano gli ambulanti riguardante il rinnovo dell’arredo urbano, la rimozione delle barriere architettoniche (avvenuta in occasione dei lavori che hanno interessato l’intera estensione di viale Mazzoni), la sostituzione delle pavimentazioni ammalorate, e si sostanzia nell’idea di avviare un percorso di recupero e ricostruzione dell’identità mercatale, al fine di costruire un racconto completo e corretto del mercato ambulante, in grado di conservarsi nel tempo. Si tratta quindi di un progetto articolato e strutturato avviato con l’obiettivo di offrire agli operatori, ai fruitori/clienti, ma anche ai residenti del centro storico, operatori commerciali, visitatori e turisti, un rilancio dell’immagine del mercato come luogo di incontro, ammodernamento dell’area mercatale, miglioramento dell’accessibilità complessiva e mirata al mercato ambulante, aumento della visibilità dei servizi e prodotti offerti e dunque dell’attrattività turistica del centro storico cittadino.

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