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Cronaca

False fatturazioni da 54mln. Pugliese arrestato a Cesena con il pigiama addosso

La Guardia di Finanza di Cesena ha tratto in arresto l'amministratore di alcune società "cartiere" collocate all'interno di un'aggregazione societaria a livello nazionale, nei cui confronti pendeva un' ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Bari

La Guardia di Finanza di Cesena ha tratto in arresto l’amministratore di alcune società “cartiere” collocate all’interno di un’aggregazione societaria a livello nazionale, nei cui confronti pendeva un’ ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Bari. Si tratta di un ventinovenne di origine pugliese ma di fatto domiciliato a Cesena da alcuni anni. Alle prime luci dell’alba di mercoledì mattina i finanzieri della Compagnia di Cesena guidati dal capitano Arturo Tavani si sono recati presso l’abitazione della fidanzata di F.P., anch’essa di origine pugliese ma residente in città per lavoro, e lì, trovandolo ancora col pigiama addosso, hanno dato esecuzione alla citata ordinanza di arresti domiciliari.  

L’attività svolta dalla Guardia di Finanza di Cesena porta a conclusione un’articolata indagine di polizia giudiziaria (Operazione “Ablatum”) condotta in sinergia con il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari e la Tenenza della Guardia di Finanza di Gioia del Colle, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari.

Il raffinato sistema fraudolento messo in piedi, in concorso con gli amministratori di altre società connesse, consentiva di lucrare guadagni illeciti attraverso lo spregiudicato ricorso a false fatturazioni per operazioni economiche inesistenti, riferite a realtà di impresa ricomprese nello stesso “gruppo”, per poi “svuotare” dette società dei beni sociali sino a condurle deliberatamente al fallimento.

L’importo delle fatture per operazioni inesistenti emesse e o utilizzate dalle società, riconducibili al sodalizio criminoso, veniva quantificato, complessivamente, in 54.186.175 euro, pari ad una somma evasa al fisco di circa 5,5, milioni di euro. Nell’indagine sono stati arrestati anche lo zio e il padre.

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