Educatore gay, Lega: "Messaggio desolante sui social del sindaco, pensi ai problemi della città"

“Ennesima desolante performance del sindaco Enzo Lattuca che mercoledì ha rilanciato sulla sua pagina Facebook un articolo riguardante un episodio di cronaca bollandolo con un commento grossolano e pregiudiziale. Il fatto riguarda l’educatore di un centro estivo di una parrocchia cesenate esentato da questo ruolo (ma non da quello di organizzatore del centro estivo) dal parroco dopo che sui social era girata l’immagine dell’educatore che baciava un ragazzo”. Così in una nota i consiglieri comunali del Gruppo Lega.

“Senza entrare nel merito dell'episodio, emerge l’inopportuna performance del sindaco su una vicenda delicata sulla base, a quanto sembra, di informazioni attinte da un quotidiano senza premurarsi di approfondire i fatti, anche interpellando i diretti interessati - proseguono i consiglier -. Lattuca sembra assumere il ruolo dell’inquisitore e pare non gli interessino le conseguenze dei suoi giudizi inappellabili che hanno fatalmente irradiato commenti pesanti contro la chiesa, la diocesi, la parrocchia locale e soprattutto contro il parroco, di cui è stato chiesto a gran voce il nome dai seguaci di Lattuca forse per potergli allestire una pubblica gogna, visto che il rogo non è più di moda".

"Lattuca nel suo egocentrismo ha perso di vista certe caratteristiche peculiari del ruolo di sindaco: la prudenza nel tranciare giudizi e il rispetto di tutte le istituzioni, compresa la chiesa che, come è noto, non è un suo punto di riferimento morale e affettivo, ma è pur sempre la ‘comunità’ della maggioranza dei cesenati e perfino di eletti e di assessori del Pd. Una ‘comunità’ che in questi anni è spesso andata in soccorso di un’amministrazione comunale incapace o impossibilitata a gestire situazioni difficili. Non è la prima volta che esponenti della maggioranza ‘scivolano’ sui social lasciandosi andare a un grossolano tifo da stadio, vedi Carlo Verona sulla scomparsa di Silvio Berlusconi, considerandosi al di sopra del ruolo istituzionale ricoperto. Un atteggiamento di supponenza che è tipico di una sinistra che si sente autorizzata a giudicare in nome di una auto-conferita superiorità morale che, tuttavia, non trova alcun riscontro nella realtà. L’amichevole invito che rivolgiamo a Lattuca è quello di occuparsi dei tanti problemi irrisolti di Cesena invece di cimentarsi nell’agone politico/ideologico per infervorare le sue truppe: sarebbe certamente molto più utile a tutti i cesenati”.