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Alluvione, la ripartenza

Dal commissario Figliuolo al decreto-legge per la ricostruzione dopo l'alluvione: le misure del Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario alla ricostruzione dopo l'alluvione e ha approvato un decreto-legge e un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità

Il Consiglio dei ministri riunitosi martedì sera ha dato il via libera alla nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario alla ricostruzione dopo l'alluvione che a inizio maggio ha colpito l'Emilia Romagna e parte di Marche e Toscana. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini avrà l’incarico di sub-commissario, al pari dei presidente delle altre due regioni toccate dall’emergenza maltempo dello scorso mese, vale a dire Marche e Toscana. In questo modo ci sarà anche quel raccordo col territorio che da più parti si chiedeva per rendere la struttura il più possibile efficiente. 

Il Consiglio poi, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge e un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità. Il decreto disciplina il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione sul territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, interessato dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1 maggio 2023, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Il decreto-legge

Il testo istituisce il Fondo per la ricostruzione e prevede la nomina di un Commissario straordinario - Figliuolo appunto-, dotato di un’apposita struttura di supporto, il quale, in stretto raccordo con il Capo del Dipartimento della Protezione civile e con il Capo del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri, definisce la programmazione delle risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi di ricostruzione pubblica e privata; provvede alla ricognizione e all'attuazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità, d'intesa con le regioni interessate; coordina gli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli immobili privati, anche ad uso economico-produttivo, ivi inclusi gli immobili destinati a finalità turistico-ricettiva e le infrastrutture sportive, concedendo i relativi contributi e vigilando sulla fase attuativa degli interventi stessi; coordina la realizzazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli edifici pubblici, dei beni monumentali, delle infrastrutture e delle opere pubbliche danneggiate, anche di interesse turistico; informa periodicamente, almeno con cadenza semestrale, la Cabina di coordinamento per la ricostruzione sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle principali criticità emerse e sulle soluzioni prospettate; gestisce la contabilità speciale appositamente aperta; assicura l'indirizzo e il monitoraggio su ogni altra attività prevista nei territori colpiti, anche nell'ambito della Cabina di coordinamento; trasmette annualmente al Presidente del Consiglio dei ministri o, ove nominata, all'autorità politica delegata per la ricostruzione, una relazione sullo stato di attuazione della ricostruzione, anche al fine di individuare ulteriori misure di accelerazione e semplificazione eventualmente da adottare.

La Cabina di coordinamento per la ricostruzione è composta dal Commissario straordinario alla ricostruzione che la presiede, dal Capo del Dipartimento Casa Italia e dal Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, dai presidenti delle regioni interessate e dal sindaco metropolitano, da un rappresentante delle province interessate designato dall'Unione province d'Italia e da un rappresentante dei comuni interessati designato dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani. La Cabina coadiuva il Commissario: nella progressiva integrazione tra le misure di ricostruzione; nel monitoraggio dell'avanzamento dei processi; nella definizione dei criteri da osservare per l'adozione delle misure necessarie per favorire e regolare il proseguimento dell'esercizio delle funzioni commissariali in via ordinaria. Il decreto definisce i criteri e le procedure per l’individuazione delle opere da ricostruire e per l’erogazione dei relativi contributi, sia per quanto riguarda l’ambito pubblico sia per quello privato.

Il disegno di legge

Il disegno di legge invece definisce, in un quadro unitario, le procedure e le misure da adottare nei processi di ricostruzione successivi ad eventi calamitosi. La nuova disciplina prevede, tra l’altro, che, al termine dello stato di emergenza, possa essere deliberato dal Consiglio dei ministri lo “stato di ricostruzione”, previa intesa con i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate. Tale deliberazione può essere assunta nei casi in cui sia impossibile il rientro nel regime ordinario, in quanto non sono state ultimate le procedure di ricostruzione e occorra una complessiva revisione dell'assetto urbanistico ed edilizio delle aree colpite. Il piano può prevedere misure di delocalizzazione necessarie per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico. Successivamente alla deliberazione, viene nominato un Commissario straordinario, dotato di una struttura ad hoc, che elabora il piano generale pluriennale di interventi riguardante le aree e gli edifici colpiti, in cui sono determinati anche il quadro complessivo dei danni e il relativo fabbisogno finanziario.

Il commissario

Il Commissario coordina gli interventi di ricostruzione e riparazione degli immobili privati e pubblici e può agire in deroga alle disposizioni vigenti, fatto salvo il rispetto delle disposizioni penali, dei principi generali dell'ordinamento, delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Inoltre, si prevede la nomina di una Cabina di coordinamento, che coadiuva il Commissario straordinario nella definizione del piano e nel monitoraggio dell'avanzamento dei processi di ricostruzione. Per la gestione finanziaria, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sono istituiti un Fondo per la ricostruzione e un Fondo per le spese di funzionamento dei Commissari straordinari, trasferiti al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Si prevede poi l'istituzione di un organo tecnico a competenza intersettoriale denominato “Conferenza permanente”, che esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni e sul programma delle infrastrutture ambientali e che approva i progetti delle opere pubbliche e dei lavori relativi a beni culturali. Il Dipartimento di casa Italia esercita le funzioni di indirizzo, coordinamento, programmazione, gestione, finanziamento e monitoraggio degli interventi di ricostruzione di territori colpiti da eventi calamitosi. In merito alla ricostruzione, si distinguono gli ambiti in: interventi su centri storici e nuclei urbani e rurali, da pianificarsi da parte dei Comuni; contributi per la ricostruzione e riparazione privata (su immobili e mobili), per i quali è definita la relativa procedura di concessione; interventi per ricostruzione e riparazione di edifici pubblici (da definirsi con atti del Commissario), per i quali sono definiti i soggetti attuatori, i quali si avvalgono anche di una centrale unica di committenza.

Bonaccini: "Scelta sbagliata, ma siamo pronti a lavorare insieme"

Critico sulla scelta del governo il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: "Avevamo proposto una collaborazione istituzionale che valorizzasse i territori e il rapporto diretto con cittadini e imprese, come avvenuto con la ricostruzione post sisma dell'Emilia nel 2012.  E lo avevamo fatto insieme ai sindaci, alle associazioni economiche e alle organizzazioni sindacali, con una voce sola. Prendiamo atto che il Governo, dopo due lunghi mesi di gestazione, ha scelto invece un modello centralistico. Una scelta che reputiamo sbagliata ma che, ad ogni buon conto, vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia, quella del generale Francesco Figliuolo".

Resta da capire "con quali strumenti e quali risorse potrà agire da domattina il nuovo Commissario, perché è chiaro che non c'è un minuto da perdere per recuperare il tempo trascorso - prosegue Bonaccini - Al di là di ogni questione, l’obiettivo su cui collaborare e concentrare ogni sforzo è uno solo: indennizzare subito, al 100%, famiglie e imprese alluvionate, rimettere in sicurezza il territorio riparando argini e strade, far ripartire la Romagna. Siamo pronti a lavorare insieme al nuovo Commissario: sto già rientrando dalla missione istituzionale a New York e gli chiederò di vederci nelle prossime ore insieme a sindaci e presidenti di Provincia e, immediatamente dopo, con le rappresentanze economiche e sociali del nostro territorio".

Confindustria: "Bene la nomina di Bonaccini tra i sub-commissari"

Confindustria Romagna esprime "sollievo per l’attesa nomina del Commissario per la ricostruzione nella figura del generale Figliuolo, già apprezzato nella gestione dell’emergenza Covid", e plaude "all’indicazione del governatore Bonaccini tra i subcommissari, nella convinzione dell’importanza di riconoscere un ruolo operativo a un rappresentante del territorio, vicino alle comunità colpite dall’alluvione. A loro sinceri auguri di buon lavoro e un vivo incoraggiamento per la portata dei lavori da realizzare, sia nel ripristino di quanto distrutto sia nella costruzione di nuove opere, indispensabili per la messa in sicurezza del territorio. L’associazione rappresenta tutta l’industria romagnola e ha ascoltato in queste settimane ogni singola azienda associata, mappando puntualmente criticità ed esigenze: siamo dunque a completa disposizione per ogni possibile forma di collaborazione che possa favorire la conoscenza della geografia industriale della Romagna e le priorità delle imprese, che valgono un quarto del PIL di tutta la Regione. L’importante è partire immediatamente senza ulteriori indugi, con risorse adeguate, un presidio costante in loco e un monitoraggio serrato dell’avanzamento dei lavori".

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