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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sicurezza, Bernacci: "Aree produttive da difendere come un'unica grande azienda"

Intervista al segretario Stefano Bernacci che fa il punto in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni dalla fondazione. "Nel dopo crisi? Più stabilità ma per tornare a crescere ci vorranno anni"

Una serie di incontri ad alto livello, conferenze, riconoscimenti agli imprenditori più meritevoli. Confartigianato Cesena festeggia 70 anni dalla fondazione e lo fa rafforzando il suo legame con il territorio e con le oltre seimila imprese, associate e non, cui presta i suoi servizi. Giovedì mattina nella sede di via Alpi si è svolto l'incontro con le autorità cittadine. Occasione per raccontare alla città il sistema Confartigianato e parlare delle sfide che attendono le imprese nel prossimo futuro come la sicurezza e la coesione sociale. Sfide accompagnate da problemi vecchi come burocrazia e costi alti e da una situazione economica ancora non favorevole.

I 70 anni di Confartigianato (Foto D.Sapone)

Stefano Bernacci segretario di Confartigianato Cesena, la crisi è finita ma i problemi no?
E’ così. Passata la burrasca, la situazione si è stabilizzata ma su livelli ancora negativi con l’aggiunta di temi come la sicurezza che sono molto importanti per le aziende vittime di furti e danneggiamenti senza fine.
 

Confartigianato ha suggerito nuove forme di protezione delle imprese, cosa prevedono?
Abbiamo immaginato le zone artigianali non come agglomerati di aziende ma come un’unica grande azienda dove prevedere sistemi di protezione collettivi: controlli degli accessi, telecamere connesse con le forze dell’ordine e sistemi d’allarme che si integrano con quelli delle singole attività. Un mese, fa insieme ad una start up nostra associata, abbiamo presentato il progetto per l’area pilota San pellegrino di Cesenatico dove ci sono stati diversi colpi. Vogliamo vedere se da parte delle Amministrazioni c’è interesse, se si possono attivare dei finanziamenti e se le imprese sono disponibili a fare gli investimenti necessari riducendo così i costi. Proprio stamattina abbiamo incontrato i vertici delle forze dell'ordine su questo tema.


Nei vostri incontri per i 70 anni di attività affronterete anche il tema della coesione sociale spiegando le novità in vista…
Nei prossimi anni anche a fronte delle politiche nazionali che stanzieranno sempre meno risorse, ci sarà una componente di Welfare sempre più legata ai contratti di lavoro. Si introdurranno nel rapporto tra lavoratori e imprese degli interventi che vanno incontro alle esigenze delle famiglie come voucher per la cura dei non autosufficienti, per le baby sitter, per l’assistenza sanitaria integrativa. Per noi la coesione è fattore di competitività dei territori e si gioca qui, Confartigianto per il Sociale è già in campo con progetti non profit per il benessere e lo sviluppo sociale del territorio. Venerdì ne parleremo con Mauro Magatti docente dell’Università Cattolica di Milano proprio per dare un quadro delle novità alle nostre imprese.

Come stanno le imprese artigiane che rappresentate?
Oggi la situazione è molto differenziata. Ci sono settori che vanno, come il metalmeccanico, e quelli che soffrono ancora molto, come l’edilizia. E all’interno di ciascun settore ci sono aziende che lavorano e altre no. Dipende dal mercato in cui hanno investito, dal prodotto, da una serie di fattori che rendono il quadro molto frastagliato. Ridotti i fallimenti, le aziende che sono rimaste sul mercato sono arrivate alla meta stremate.


Dai giovani arrivano iniziative imprenditoriali degne di nota?
Nel settore dell’imprenditoria giovanile ci sono quelli che si buttano perché non riescono a trovare un lavoro e qualche volta finiscono per fallire trascinando anche le famiglie in investimenti sbagliati. Ma ci sono anche idee imprenditoriali nuove e valide che però rischiano di fallire, ancora una volta, per colpa di burocrazia e costi inutili e per i livelli di tassazione che sono troppo alti. Da noi la situazione è comunque d’eccellenza ma figuriamoci nel resto d’Italia. E’ il sistema Paese che non cambia.

Niente di nuovo sull’occupazione allora….
Le imprese non assumono per gli sgravi ma se hanno mercato per i loro prodotti. Con prezzi e margini ridotti quello che è successo è stato che le aziende hanno utilizzato di più i lavoratori che già avevano.


Democrazia interna e partecipazione. Cosa vogliono dire per Confartigianato? 
Abbiamo rinnovato gli organi circa un anno fa e l’età media dei dirigenti sotto è i 45 anni, abbiamo ampliato le rappresentanze femminili e siccome Confartigianato è delle imprese è fondamentale che siano in grado di incidere sulle politiche che porta avanti l’associazione. Oggi è anche importante facilitare i rapporti tra le aziende che fino a qualche tempo fa si pensavano solo in termini di concorrenza.

Operate da Cesena a Pesaro, quali sono i vostri numeri?
Abbiamo circa 3000 aziende associate a Cesena, 200 a Confartigianato Valmarecchia, 1900 a Pesaro, 100 in partnership con Rete Pmi Romagna, 1000 imprese agricole a cui forniamo servizi tramite Agorà, 200 imprese commerciali in partnership con Prometeo. In tutto sono circa 6.400 le aziende aderenti al sistema Confartigianato e 130 i collaboratori su sette sedi.
 

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