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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Longiano

Centenario della nascita, a Roma e Longiano giornate di studi su Tito Balestra

Prosegue la programmazione degli eventi dedicati a Tito Balestra per onorarne il centenario della nascita

Un anno dedicato a Tito Balestra, per riscoprire uno dei poeti e intellettuali ed amanti dell’arte tra più acuti del 900, non solo a Longiano, dunque, ma anche a Roma, dove ha vissuto dal 1946 al 1976 ed è stato uno dei protagonisti della cultura italiana del dopoguerra tra arte e letteratura. I suoi rapporti con gli artisti, gli scrittori, i protagonisti del cinema hanno scandito il periodo d’oro della cultura italiana che a fatica risorgeva dopo il periodo bellico. 

Per questo la Fondazione Tito Balestra Onlus promuove, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita del Poeta, un convegno suddiviso in due giornate di studi, la prima a Roma il 21 settembre nella prestigiosa Biblioteca Nazionale Centrale e la seconda a Longiano presso la sala dell’Arengo del castello Malatestiano il 19 ottobre.

Due momenti distinti con un unico filo conduttore Tito Balestra con un comitato scientifico di eccezionale caratura: Giuseppe Appella critico d’arte e grande amico di Tito, Flaminio Balestra nipote e Direttore dell’Omonima Fondazione, Francesca Bernardini Napoletano studiosa della poesia del primo novecento dell’università La Sapienza di Roma , Roberto Deidier poeta e saggista e docente dell’università di Palermo, Vittorio Sgarbi sottosegretario di Stato Ministero della Cultura, già presidente onorario della Fondazione Balestra e grande conoscitore della Poetica di Tito , Stefano Vitali già direttore dell’ Icar – Istituto Centrale per gli Archivi.

A trent’anni dall’ultimo convegno a lui dedicato, “Tito Balestra – Mino Maccari e la cultura del dopoguerra”, che fu l’occasione per tracciare un primo profilo del poeta basato essenzialmente sui contributi e le testimonianze di chi lo aveva conosciuto ed apprezzato, le due giornate di studi si propongono di riprendere una riflessione critica sul poeta longianese che muova da una analisi della sua figura e della sua opera condotta da molteplici prospettive e che possa soprattutto aprirsi al contributo multidisciplinare di una più giovane generazione di studiosi.

Oltre, quindi, a ripercorrere i tratti salienti della sua personalità e a rileggere con uno sguardo contemporaneo la sua fine poetica, che rivela con il passar del tempo, una suggestiva capacità di interpretare il nostro presente, il convegno intende collocare Balestra nel quadro dei diversi contesti nel quale visse ed operò per mettere in evidenza quanto da essi seppe assorbire e quanto ad essi seppe dare.

Da questo punto di vista sarà fondamentale ricostruire da un lato i suoi rapporti con la Romagna e con la rete di poeti e di intellettuali con i quali si confrontò negli anni giovanili (Guerra, Spallicci, Pedrelli) e dall’altro indagare le relazioni intessute con i vari ambienti culturali romani di cui fu non secondario protagonista, sottolineando in particolare la capacità di interpretare una molteplicità di linguaggi artistici che andavano dalla letteratura alla poesia, al cinema, alle arti figurative nelle sue diverse declinazioni.

Dopo Roma, sarà Longiano ad ospitare la seconda parte del convegno, giovedì 19 ottobre che terminerà al Teatro Petrella con il personale omaggio di Roberto Mercadini alla vita e alla poetica di Tito

Le parole di Flaminio Balestra:"Il 2023 è un anno di grande lavoro per la Fondazione, nata per rendere fruibile alla collettività l’immenso patrimonio lasciato da Tito Balestra, e per il momento tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti a partire dalla nuova edizione delle due raccolte di poesie e epigrammi per i tipi della Casa Editrice La nave di Teseo grazie alla sensibilità di Elisabetta Sgarbi. Queste giornate di studi contribuiranno non solo ad un approfondimento sul ruolo di Tito Balestra nella cultura del Novecento ma sicuramente offriranno un ulteriore stimolo all’attenzione delle nuove generazioni per la crescente curiosità nei suoi confronti e della sua opera. La memoria è alla base della contemporaneità e tutelarla e valorizzarla è un ruolo che la Fondazione ha assunto fin dalla sua istituzione e la strada sulla quale intende procedere al servizio di tutti”.  

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