rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Appello disperato del papà di Noemi: "Non mi muovo dalla Polonia, la polizia deve cercarla di più. Qui i sequestri familiari sono tollerati"

C'è una situazione giuridicamente acclarata come illegale che però si scontra con la realtà dei fatti. "La cosa più grave - ha detto Filippo - è che noi da due anni non sappiamo neanche se Noemi sia viva"

"Resterò in Polonia almeno fino alla fine di luglio, non mi muovo da qui perché non perdo le speranze di ritrovare mia figlia". E' l'appello disperato di Filippo Zanella, il papà di Noemi, la bambina cesenate di nove anni sottratta bruscamente alla sua vita serena a Cesena e portata in Polonia dalla madre, ex compagna del fisioterapista cesenate che prosegue la sua battaglia sul 'campo'.

Infatti Filippo da diversi mesi si trova in Polonia per cercare personalmente la bambina. "Ho percorso 5mila chilometri con la mia macchina - ha detto il padre della bimba - Noemi non risulta essere iscritta ad alcuna scuola e non risulta avere un pediatria". La bambina cesenate è stata rapita dalla madre a Cesena dopo il suo compleanno, il 22 settembre 2021.

Entra nel canale Whatsapp di CesenaToday

C'è una situazione giuridicamente acclarata come illegale che però si scontra con la realtà dei fatti. "La cosa più grave - ha detto Filippo - è che noi da due anni non sappiamo neanche se Noemi sia viva, e non sappiamo neanche se sua madre sia viva". Sul caso della piccola cesenate “scomparsa” il 21 settembre 2021 si è espresso con due sentenze il Tribunale dei minori dell’Aia. La prima ha imposto il rientro immediato della bimba in Italia e la seconda ha ribadito il provvedimento. Anche il tribunale di Stettino, in Polonia, ha decretato che la piccola debba tornare in Italia. Filippo Zanella è assistito dagli avvocati Sofia Carlino e Barbara Urbini del foro di Forlì. La donna polacca si è presentata solo la prima volta davanti al giudice per poi sparire nel nulla.

"Voglio ringraziare il Comune di Cesena - ha detto il papà  - per l'impegno che sta mettendo in questo caso. In questo momento Noemi, ammesso che sia viva, si trova in mano ad una persona alla quale è stata tolta la potestà genitoriale. Io a fine anno ho mollato tutto, compreso il mio studio di fisioterapia e sono venuto qui in Polonia a cercare mia figlia, ringrazio il Console Angelo Rella per l'aiuto che mi sta dando".

"In Polonia sequestrare un familiare non è reato"

"Cosa sta accadendo? In pratica i polacchi 'si sono persi' la mia ex compagna. In questo paese i sequestri familiari sono tollerati e non sono considerati un reato. Bisogna vincere l'inerzia della Polizia polacca che deve cercare di più mia figlia. Sembra che qualcosa a livello politico stia cambiando, la vice ministro della giustizia polacca ha dichiarato più volte che bisogna combattere i sequestri internazionali che in Polonia sono una vera e propria piaga. Bisogna alzare il livello di attenzione e far capire alle autorità locali che c'è una situazione molto pericolosa, solo così si può smuovere l'inerzia nelle ricerche".

"Come è possibile - ha proseguito il papà cesenate - che nessuno della sua famiglia cerchi la mia ex compagna, nessuno ha fatto denuncia di scomparsa, sua sorella è stata contattata dai giornali polacchi e non ha fornito alcuna informazione. Credo che gli inquirenti debbano in primis interrogare i familiari. In Polonia queste situazioni in cui viene sequestrato un familiare non sono considerate un reato, c'è un problema culturale che blocca questa vicenda". C'è la possibilità che la donna polacca sia fuggita in un altro paese? "Io sono convinto che siano in Polonia, e comunque voglio che mia figlia sia cercata in Polonia, è qui che la mia ex compagna può trovare quella protezione che in un altro Stato non avrebbe. Non voglio scaricabarili". 

Monitora questo spinoso caso il sindaco Enzo Lattuca: "Questa è una vicenda nella quale ci sono sentenze anche di tribunali polacchi che stabiliscono chiaramente il diritto della bambina di tornare a Cesena per ricongiungersi con il papà. Dobbiamo tenere alto il livello di attenzione su questo caso per alimentare la speranza ed evitare che questa situazione possa finire nel dimenticatoio. Siamo costantemente in contatto con i funzionari della Farnesina, ma devo dire che a livello politico non c'è stata fino ad ora l'attenzione che ci aspettavamo". La conclusione è di Filippo Zanella: "Ho lasciato tutto per venire qui in Polonia a cercare mio figlia, ma non può dipendere tutto dalle possibilità economiche di un padre, come avrei fatto se fossi stato un operaio? Resterò qui almeno fino a luglio e andrò anche a parlare nella tv polacca per smuovere la situazione. La mia speranza resta quella di riabbracciare mia figlia, non voglio neanche pensare alle conseguenze psicologiche che sta subendo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appello disperato del papà di Noemi: "Non mi muovo dalla Polonia, la polizia deve cercarla di più. Qui i sequestri familiari sono tollerati"

CesenaToday è in caricamento