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Cronaca

Bollette lievitate, i sindaci guidano la protesta: "La luce si spegne mentre ci si sta rialzando. Serve un fondo"

"Chiediamo l’istituzione di un fondo destinato ai Comuni ed alle Unioni per affrontare questi improvvisi ed imprevedibili costi". Tra i firmatari anche Enzo Lattuca e Luciana Garbuglia

Ci sono anche i sindaci di Cesena e San Mauro Pascoli Enzo Lattuca e Luciana Garbuglia tra i firmatari della lettera indirizzata ai parlamentari emiliano-romagnoli, con il quale si chiede che il governo intervenga urgentemente sul problema dei rincari delle bollette, una piaga che sta afflingendo tutti, cittadini e imprese, e non lascia indifferenti i primi cittadini, alle prese con i costi maggiorati per gli enti comunali. Si sta anche diffondendo in alcune città l'iniziativa di spegnere l'illuminazione di un monumento come segno di protesta. Rincari che mettono a repentaglio la ripartenza economica post-Covid.

"La questione dei costi energetici - si legge nella missiva - innanzitutto, sta assumendo una portata che ha conseguenze immediate per i bilanci: già oggi ci sono enti che non sono in grado di chiudere il bilancio di previsione a causa di questa voce incomprimibile e imprevedibile.  Probabilmente diversi Comuni saranno costretti ad aumentare la pressione fiscale - senza avere nemmeno la certezza che basti - vanificando di fatto la riforma dell’Irpef. La mancata istituzione di un Fondo per la compensazione dei maggiori costi sostenuti dagli enti locali per l’incremento dei costi dell’energia elettrica e del gas rischia di portare all’interruzione di servizi pubblici. Questo fine settimana, nel nostro territorio, si assisterà ad una serrata degli impianti natatori in segno di protesta; allarmante, poi, la situazione che vede aziende che hanno chiuso gli stabilimenti e messo in cassa integrazione i lavoratori – a centinaia – perché la produzione, in settori necessariamente energivori, ha assunto costi insostenibili".

"Questo scenario, oltre ad allarmarci per gli enormi costi diretti che non sappiamo come coprire, ci preoccupa anche per i costi indiretti in termini sociali che rischiano di diventare rapidamente gravi e di dover essere, in ultima analisi, sempre affrontati in prima istanza dai nostri servizi sociali - scrivono i primi cittadini - Inoltre, ancora, il peso del Covid è ben presente sui nostri bilanci, mentre non lo sono più – in entrata – forme di aiuto diretto da parte dello Stato in questa materia. Siamo tutti impegnati nello sforzo progettuale ed amministrativo per far sì che il Pnrr porti il miglior beneficio possibile per il futuro dei nostri territori. Se in questo momento, però, proprio mentre ci si sta rialzando la luce si spegne, il problema sarà il presente. Chiediamo dunque l’istituzione di un fondo destinato ai Comuni ed alle Unioni per affrontare questi improvvisi ed imprevedibili costi, con la consapevolezza dell’emergenzialità della situazione. Ci associamo, dunque, alle dichiarazioni del presidente Anci Decaro, che al termine della riunione del direttivo nazionale dell'Anci ha dichiarato: "L'Anci ha già lanciato l'allarme settimane fa, ora noi sindaci abbiamo deciso di assumere una iniziativa ulteriore nei confronti del governo: sono necessarie e urgenti misure di sostegno per le nostre amministrazioni, perché il rialzo dei costi dell'energia rischia di colpire molto duramente i bilanci dei Comuni. La ricaduta sui servizi erogati ai cittadini potrebbe anche essere grave".

Cesena 2024: "Riscrivere la politica energetica nazionale"

Apprezzamento di Cesena 2024 per l'iniziativa dei sindaci: "Cogliamo con favore la richiesta che i sindaci stanno convintamente sottoscrivendo, con cui si va a proporre l’istituzione di un fondo destinato alle Amministrazioni Comunali per sopperire allo smodato incremento del costo dell’energia. La lettera va nella direzione giusta non solo perché permetterebbe di andare ad alleviare l’impatto economico degli aumenti in bolletta, compreso quello delle utenze in capo alle Pubbliche Amministrazioni, ma anche perché la risposta ad un evento di tale portata non può essere demandata solamente ai Comuni. I loro bilanci non riuscirebbero a dare quel sollievo finanziario necessario per poter aiutare fattivamente le imprese e le famiglie e, al tempo stesso, far fronte alle crescenti spese della macchina comunale in materia energia. Non senza tagliare servizi e contributi oggi in essere".

"Siamo convinti, però, che questo passaggio sia solo un tassello del puzzle che compone la risposta a quanto accaduto nelle ultime settimane. Tanto si è fatto e tanto si sta facendo anche nella nostra città – pensiamo agli interventi di efficientamento energetico del patrimonio pubblico e alla proposta di reddito energetico che Cesena 2024 ha depositato pochi giorni fa -, ma riteniamo che lo scenario che stiamo vivendo richieda, oltre ad una soluzione sull’immediato, anche una risposta prospettica. L’obiettivo deve essere quello di evitare che questa problematica si concretizzi nuovamente in un futuro prossimo, e per far ciò vanno messe in campo soluzioni. Nel 2020 il nostro Paese ha registrato una quota di importazioni energetiche nette pari al 73.4% del fabbisogno nazionale, e a gennaio 2021 le energie rinnovabili coprivano il 32%. Due dati che identificano quanto sia importante strutturare percorsi che permettano di giungere rapidamente ad una maggiore autonomia energetica, in modo economicamente sostenibile e sempre più basata sulle fonti rinnovabili. Sicuramente tale programmazione passa da importanti investimenti strategici, ed è proprio questo il momento storico in cui c’è possibilità di poter attingere a risorse economiche straordinarie. Per questo Cesena 2024 chiede al sindaco Lattuca, ai sindaci del territorio, ai consiglieri regionali e ai parlamentari locali di farsi portavoce della necessità di riadeguare la politica energetica nazionale ponendo soluzioni in grado di dare benefici sul breve e sul medio termine".

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