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Cronaca

Campus, fresco di laurea in scienze dell'informazione vince il premio in memoria del prof Focardi

La cerimonia di consegna del premio si è svolta venerdì 17 dicembre presso l’Aula Magna del Campus di Cesena, moderata da Luciano Margara

Andrea Giulianelli, fresco di laurea triennale in Scienze dell’Informazione presso il Campus di Cesena, è il vincitore del Premio alla memoria del prof. Sergio Focardi. La sua tesi sul tema “Studio e sviluppo prototipale di un middleware per ecosistemi interoperabili di digital twins”, molto apprezzata dalla commissione esaminatrice del premio, ha coronato un excursus di studi fatto di ben 18 “30elode” e un solo 28. Giulianelli ha dichiarato, con orgoglio ed emozione, che utilizzerà i 3.000 euro del Premio per continuare gli studi e conseguire la laurea magistrale.

La cerimonia di consegna del premio si è svolta venerdì 17 dicembre presso l’Aula Magna del Campus di Cesena, moderata da Luciano Margara (ex presidente del Campus della città e docente presso il Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria): l’evento è stato l’occasione per ricordare il prof. Sergio Focardi, scomparso il 22 giugno 2013, che è stato fino al 1990 preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Bologna e il principale promotore, nel 1989, della Laurea in Scienze dell’Informazione presso il Campus di Cesena: ha inoltre diretto la sezione di Bologna dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Negli anni ’90, poi, ha concentrato i propri studi scientifici sulla possibilità di ottenere la fusione fredda con reattori Nichel-idrogeno. 

Particolarmente emozionato Dario Maio, attuale presidente di Ser.In.Ar., che ha definito Focardi come proprio maestro, mentore e compagno maggiore di viaggio proprio nella creazione del corso di laurea cesenate, che, quando venne proposto, rappresentò una vera e propria rivoluzione all’interno dell’Università di Bologna. “In quel progetto che avviò il decentramento universitario a Cesena – ha affermato Maio - ebbi la fortuna di essere nella sua squadra e di costruire insieme un laboratorio sperimentale di grande livello. Era un uomo mite e non faceva affatto pesare la sua statura accademica; il suo obiettivo principale era seguire con determinazione i suoi sogni, tanta era la sua visione prospettica verso il futuro”.

“Mio padre era un uomo di scienze – ha ricordato il figlio Riccardo Focardi – appassionato del suo lavoro: credo di non aver mai aperto un libro di matematica e fisica, erano discipline che imparavo a casa per gioco a contatto con lui. Era compagno di studio alla Normale di Pisa del Premio Nobel Carlo Rubbia, insieme al quale si dilettava di mettere in piedi, forti delle loro capacità in ambito elettronico, dei veri e propri scherzi tecnologici a danno dei loro colleghi di studio. Nella parte terminale della sua vita, pur fiaccato da una lunga malattia, ha lavorato fino alla fine con grande passione: auguro al vincitore del Premio e ai giovani laureati cesenati di avere anch’essi quel forte entusiasmo che mio padre ha messo sempre sul suo lavoro.

“Pur non avendo conosciuto Focardi – ha affermato Francesca Lucchi, assessore alla sostenibilità ambientale e progetti europei del Comune di Cesena – è molto evidente lo sguardo “lungo” che ha dimostrato avviando la presenza universitaria nella nostra città e dando il via ad una storia che ha prodotto lavoro, sviluppo di imprese, spedi di innovazione, oltre che portato a Cesena tantissimi giovani da altri territori, proprio per l’attrattiva del Corso in Scienze dell’Informazione”.

La cerimonia di consegna del Premio ha vissuto anche un momento formativo di alto livello, grazie alla presenza di Pierluigi Contucci (professore ordinario Dipartimento di Matematica, Università di Bologna) intervenuto sul tema “Centralità dell’informatica nelle scienze dure”. Contucci, prendendo spunto dalla figura di Sergio Focardi, ha affermato che i grandi contributi di carattere scientifico nascono dalla sintesi fra una visione alta e la capacità di essere piantati per terra ed andare in profondità: questa sinergia interdisciplinare fra aspetti apparentemente lontani ha prodotto grandi scoperte nel passato e deve essere la base di quanto oggi viene insegnato ai giovani.

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