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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Architettura dissonante, si costruisce la memoria del '900 studiando anche il rifugio anti-aereo alla Rocca

Cesena città capofila in Europa del progetto. Tipici casi di patrimoni dissonanti sono le opere lasciate dalle dittature che vengono avvertite come espressioni di valori non condivisi quando le società diventano democratiche

La memoria passa anche attraverso l’architettura. L’Amministrazione comunale di Cesena continua a costruire la cultura del ricordo e lo fa coordinando in Europa il progetto finanziato da URBACT IV  “AR.C.H.ETHICS - Architecture, Citizenship, History and Ethics to shape Dissonant Heritage in European cities”, per il quale sono stati assegnati al Comune malatestiano 180.876,86 euro.

Cos’è l’architettura dissonante? Si tratta di edifici che si prestano ad interpretazioni diverse, che cambiano nel corso del tempo e che risuonano diversamente da persona a persona, creando un dialogo tra la memoria collettiva e quella individuale. Tipici casi di patrimoni dissonanti sono le opere lasciate dalle dittature che vengono avvertite come espressioni di valori non condivisi quando le società diventano democratiche.

Dopo aver posto l’attenzione, nel corso del 2022, sulle architetture realizzate in città nel corso del ventennio (tra gli altri, l’ex Gil, in Via Natale Dell’Amore, l’ex Camera del Lavoro, in Viale Carducci, l’edificio di Viale Oberdan 481, ed altre abitazioni edificate nelle vie Cervese, Derno Varo e Madonna delle Rose), l’Amministrazione comunale sviluppa ora progettualità condivise per la valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale legato alla storia e alla memoria del XX secolo, dando seguito agli obiettivi della rete Atrium (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX century In Europe’s Urban Memory), a cui ha aderito esattamente un anno fa. Sarà oggetto di studio anche l’ex rifugio antiaereo di viale Mazzoni, che verrà presto acquisito dal Demanio, come da recente deliberazione del Consiglio Comunale.

Il programma europeo Urbact, a cui Cesena partecipa da diversi anni, guida il cambiamento in Europa facilitando la cooperazione e lo scambio di idee tra le città nell’ambito di reti tematiche, sviluppando le competenze degli attori locali nella progettazione e attuazione di politiche integrate e partecipative e condividendo conoscenze e buone pratiche cittadine. Il progetto, in corso fino al 31 dicembre 2025, si pone l’obiettivo di definire piani di gestione integrati per valorizzare il patrimonio architettonico in altre 8 città europee (Danzica e Cracovia, in Polonia, Lipsia, in Germania, Betera, in Spagna, Vilanova de Cerveira, in Portogallo, Leros, in Grecia, Permet, in Albania, e Kazanlak, in Bulgaria).

“L’avvio di questo nuovo percorso di studio, approfondimento e dialogo con il territorio e con gli altri territori europei – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – si inserisce tra le azioni strategiche intraprese con l’obiettivo di meglio conoscere il patrimonio culturale come bene comune da valorizzare per costruire e rafforzare l’identità della nostra comunità. Parliamo di un percorso conoscitivo che interessa  i luoghi della memoria e le attività culturali orientate alla storia locale, anche in un’ottica di potenziamento dell’offerta turistica, attraverso il coinvolgimento di studenti, cittadini e imprese nella gestione dei beni comuni per creare una cultura partecipativa di cittadinanza attiva. Grazie al finanziamento ottenuto dall’UE tramite il Fesr e il Fondo di rotazione nazionale, daremo avvio a un processo partecipato con la comunità e gli stakeholders per valorizzare edifici e spazi urbani, edificati in un periodo complesso e controverso, definendo un Piano di Azione Locale con l’intento di costruire percorsi turistici e culturali innovativi ed inclusivi”. I risultati di questa prima fase di lavoro, che partirà ufficialmente il 28 agosto prossimo, saranno condivisi in occasione del primo Meeting transnazionale che Cesena ospiterà giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre alla presenza degli altri partner europei.

A livello locale verrà valorizzato il patrimonio dissonante di epoca fascista presente in città, a partire da una prima mappatura condotta nell’ambito dell’adesione del Comune di Cesena alla rete Atrium nel 2022. In continuità con il progetto KAIROS (URBACT III) ci si concentrerà soprattutto sulla zona dell’Ex Gil/Tribunale per lavorare con le scuole dell’area stazione. Previsti inoltre percorsi più ampi di rigenerazione che relazionino il patrimonio dissonante di epoca razionalista con iniziative, visite guidate e nuovi prodotti culturali. 

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