rotate-mobile
Cronaca

Alluvione, l'attacco della Cgil: "La Prefettura non ci ha ascoltato sull'evacuazione. La macchina comunale invece ha funzionato"

Duro attacco alla Prefettura sulla gestione dell'alluvione. Sono le vibranti parole scagliate questa mattina, mercoledì, sul palco della Cgil

Duro attacco al Comune di Forlì e alla Prefettura sulla gestione dell'alluvione, mentre ne escono coi complimenti il Comune di Cesena e la Regione. Sono le vibranti parole scagliate questa mattina, mercoledì, sul palco della Cgil, che al Parco Incontro di via Ribolle ha ospitato il segretario nazionale Maurizio Landini in visita a Faenza e Forlì nei luoghi colpiti dall'alluvione.

Non è stata solo una cerimonia di ringraziamento dei circa mille volontari organizzati dal sindacato nel momento dell'emergenza per rimuovere il fango e per prestare i soccorsi, e dei 400 dislocati nei centri di accoglienza, ma è stata l'occasione per dire, con le parole di Maria Giorgini, segretaria forlivese della Cgil, “dobbiamo parlare di ciò che è successo, non per dare colpe, ma per evitare che tutto ciò si ripeta”. E per la Cgil c'è stata una forte disorganizzazione.

"Gravissimi ritardi del Comune"

Per Giorgini “nel nostro territorio forlivese ci sono stati gravissimi ritardi, che ancora oggi in parte paghiamo” e “gravi lacune nella macchina comunale”. Invece “i quartieri sono stati l'unico punto di riferimento certo in quei giorni”. Difesa, invece, la Regione “che già nel pomeriggio di martedì 16 aveva convocato un tavolo di confronto per chiederci le priorità da presentare al Governo”. Stessa linea anche per il Comune di Cesena e il suo sindaco Enzo Lattuca, per il quale Silla Bucci, segretaria Cgil di Cesena, spende parole di plauso: “Nel territorio cesenate la macchina pubblica ha funzionato perfettamente”. Ed ancora: “A Cesena i volontari non vagavano liberi per la città, ma si ritrovavano in fiera venivano caricati su un pulmino che aveva un indirizzo su dove portarli per dare una mano”.

"La Prefettura non ci ha ascoltato"

Attacco ancora più duro verso la Prefettura. Maria Giorgini va indietro alla mattina prima dell'alluvione del 16 maggio: “La Prefettura non ci ha ascoltato, le gravi difficoltà che abbiamo avuto con questo ente ai tempi del Covid le abbiamo ritrovate in quest'emergenza. Le allerte meteo c'erano, i rischi di esondazione dei fiumi erano evidenti, eppure quando il 16 maggio abbiamo chiesto, sostenuti da alcuni sindaci, di imporre l'evacuazione di tutti i posti di lavoro, ci hanno risposto che non era una priorità. Tanto che alle 13.04 di quel giorno abbiamo dovuto inviare un comunicato stampa per chiedere a tutte le aziende la chiusura urgente, in alcuni posti abbiamo dovuto scioperare, quel pomeriggio molti lavoratori sono rimasti poi bloccati dalle frane. Tutto ciò è inaccettabile”.

"Delinquenziale polemizzare sugli interventi di somma urgenza"

E nel caos di quelle ore, sintetizza Giorgini, “è successo che chi aveva risorse e conoscenze se l'è cavata, chi non ce le aveva è rimasto solo”. E poi l'affondo sulle polemiche politiche degli ultimi giorni sulla nomina del Commissario straordinario: “Non ci servono teatrini e divisioni, vogliamo solo che questa venga riconosciuta come un'emergenza nazionale”, sempre la segretaria della Cgil di Forlì. “I cittadini hanno manifestato grande solidarietà che però si tramuta presto in rabbia”, aggiunge Silla Bucci, specialmente se “il Governo si esprime nei confronti delle comunità colpite dicendo loro che stanno chiedendo il bancomat”. E conclude la segretaria cesenate: “Non vogliamo essere presi in giro sui ristori, e ricordiamo che le condizioni economiche di partenza non sono tutte uguali, è necessario dare risposte a chi non ha la disponibilità economica di ripartire”.

Riprende Giorgini: “Qualcuno ha avuto il coraggio di mettere in discussione, per motivi politici, le spese in somma urgenza fatte dai sindaci per riprendere i collegamenti, per raggiungere anziani che sono rimasti soli anche per settimane, non esisto a definirlo un atto delinquenziale”. E sui ristori conclude: “Abbiamo il video in cui venivano pronunciate quelle parole, i ristori al 100 percento è una promessa che andrà mantenuta dal Governo fino in fondo”.

Landini: "Figliuolo capace, ma coinvolga il territorio"

A sostenere la richiesta delle due segretarie, infine, anche Maurizio Landini: “La verità per noi è importante, capire cosa non ha funzionato”. E poi passa alla fase della ricostruzione. Landini spende parole positive per il commissario scelto dal Governo, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che era stato commissario straordinario dell'emergenza Covid: “Conosciamo il commissario che per l'emergenza Covid ha dimostrato capacità e attenzione. Ma non si ricostruisce se non si coinvolgono le istituzioni e le persone del territorio”.

Per Landini “le risorse stanziate finora non sono sufficienti e in parte non sono neanche arrivate”. Per la ricostruzione per Landini, infine, “abbiamo bisogno di ripensare a come ricostruire. Non si può ritornare a quello che c'era prima, perché il cambiamento climatico è in atto. Ricostruire non può essere rifare come era prima, ma cambiare, cambiare anche modello sociale”. Per cui “la ricostruzione deve essere un momento di partecipazione democratica per coinvolgere il territorio”. Ed infine il segretario nazionale della Cgil: “Non vorremmo trovarci presto con qualcuno che ci dice che non ci sono abbastanza risorse, è tempo di investimenti nella cura del territorio”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alluvione, l'attacco della Cgil: "La Prefettura non ci ha ascoltato sull'evacuazione. La macchina comunale invece ha funzionato"

CesenaToday è in caricamento