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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Ridatemi quella ragazza, è di mia proprietà", e semina il caos al pronto soccorso: arrestato

“Ridatemi quella ragazza, è mia”: è con queste parole che è piombato nel cuore della notte al pronto soccorso di Cesena

“Ridatemi quella ragazza, è mia”: è con queste parole che è piombato nel cuore della notte al pronto soccorso di Cesena e, senza voler sentire ragioni da parte di medici e infermieri, ha iniziato a seminare caos e distruzione in una delle aree più sensibili della sanità pubblica, quella che si occupa appunto di dover fronteggiare le emergenze. L'oggetto delle sue “attenzioni” era una donna cesenate di circa trent'anni entrata poco prima con l'ambulanza al pronto soccorso e ancora sotto cure, a letto con la flebo. Una donna che, stando ai riscontri successivi della Polizia, neanche conosceva.

E' l'assurda vicenda che si è verificata nella notte tra mercoledì e giovedì, intorno alle 3,30 di notte al Bufalini. Tutto ha avuto inizio poco prima quando il 118 ha soccorso una donna cesenate che si è sentita male per abuso di alcolici. L'ambulanza l'ha quindi portata all'ospedale e i medici erano già all'opera per curarla quando appunto è arrivato un energumeno, descritto come “palestrato”, molto muscoloso e difficile da contenere. E' stato quindi accertato che l'unico legame con la donna era quello di aver assistito al momento del soccorso. Cosa sia scattato nella testa del 25enne cesenate che ha gettato scompiglio al pronto soccorso non è ben chiaro. Fatto sta che non ha voluto sentir ragione delle obiezioni logiche del personale e al grido “Ridatemi quella ragazza, è mia” - vantando cioè proprio la letterale restituzione di un bene di sua proprietà -  ha iniziato a colpire medici e infermieri, nonché a far danni nella struttura ospedaliera. La sua furia è durata pochi minuti, il tempo di far giungere sul posto la pattuglia del Commissariato di Polizia che ha fatto fatica a contenerlo ed ammanettarlo.

Per lui è scattato l'arresto per una sfilza di reati tra cui minacce, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale. Dopo la convalida di giovedì mattina, sono stati disposti i domiciliari in attesa del processo per direttissima, che si terrà lunedì.

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