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Cronaca Fiorenzuola / Via del Monte, 999

Tutti al capezzale dell'Abbazia, progetto di restauro da 8 milioni: "Preoccupa l'ala nord, lesioni risalenti anche al terremoto del '700"

Tutti al capezzale dell'Abbazia del Monte, in mattinata è stato presentato il maxi-progetto di messa in sicurezza e restauro di uno dei simboli di Cesena, messo a dura prova prima dalla scosse di terremoto, poi dall'alluvione che ha causato anche il crollo di un pezzo di muro di cinta

Tutti al capezzale dell'Abbazia del Monte, in mattinata è stato presentato il maxi-progetto di messa in sicurezza e restauro di uno dei simboli di Cesena, messo a dura prova prima dalla scosse di terremoto, poi dall'alluvione che ha causato anche il crollo di un pezzo di muro di cinta. C'è però da dire che i tecnici incaricati di lavorare al recupero del monumento hanno sottolineato come alcune lesioni risalgano addirittura al '700. Per il progetto servono circa otto milioni di euro, una somma davvero notevole, per ora c'è stato uno stanziamento di 300mila euro, il primo passo per iniziare a intervenire per fasi sull'Abbazia. Si pensa anche ad una raccolta fondi sul modello della torre Garisenda a Bologna. Intanto è stata fatta una diagnosi piuttosto lunga e le analisi eseguite hanno fornito un quadro complessivo delle criticità e problematiche strutturali relative alle fessurazioni e cedimenti verificatesi negli ultimi decenni sulle strutture murarie dell’ala nord dell’Abbazia. E' questa la porzione del monastero dove maggiore è stata l’accelerazione di tali fenomeni che recentemente, a seguito dei recenti eventi alluvionali eccezionali, hanno comportato anche il crollo di una porzione del muro di cinta del monastero.

VIDEO - Come sta l'Abbazia?

Il sindaco Enzo Lattuca sottolinea "il valore inestimabile dal punto di vista architettonico e culturale dell'edificio, ma penso anche a ciò che rappresenta la biblioteca dell'abbazia. Parliamo di un punto di riferimento spirituale e culturale ma anche di un luogo simbolo della città che dà il nome ad un quartiere importante di Cesena". Il Vescovo Douglas Regattieri afferma: "Non potrei perdonarmi l'accusa di non aver combattuto per tenere in piedi l'Abbazia, ha un valore spirituale troppo importante per la nostra Diocesi".

I tecnici incaricati di lavorare al progetto di restauro hanno evidenziato che "molte lesioni sono antiche, risalenti addirittura al terremoto del 700. In pratica non sono state mai riparate o mal riparate. Non sono movimenti immediati, le porzioni di mura di cinta sulle quali si era intervenuto qualche anno fa hanno dato garanzie, è crollata proprio quella parte sulla quale non c'era stato il consolidamento". L'Abbazia è alle prese con crepe e fessure che ciclicamente si aprono ma, assicurano i tecnici "non c'è un rischio crollo allo stato attuale, le parti a rischio sono state puntellate, è chiaro che una struttura fessurata è più esposta a ulteriori sollecitazioni come potranno essere future scosse di terremoto".

Il Priore Dom Mauro Maccarinelli parla di "un momento molto importante, sappiamo che l'abbazia ha problemi strutturali notevoli, per questo presentiamo un progetto di restauro dopo aver fatto una diagnosi molto approfondita, una indagine durata tre anni che ha visto il sostegno di tanti privati e aziende. Cito la fondazione Orogel e il presidente Bruno Piraccini per l'erogazione di 50mila euro".

La presentazione del progetto di restauro

La Soprintendente Federica Gozzato legge un messaggio recapitato dalla senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria alla Cultura che sottolinea "l'impegno massimo del ministero della cultura per beni di tale valore e non solo in momenti di emergenza". Il primo piccolo passo è rappresentato dallo stanziamento di 300mila euro, ma servono circa otto milioni.

Il Priore sottolinea "la visita in estate del ministro Sangiuliano come un fatto concreto, e speriamo che oltre alle promesse l'attenzione per il monumento continui. Apprezziamo anche l'impegno della deputata Alice Buonguerreri che si è interessata alla questione". Alla Basilica del Monte presenti anche Marco Casali di Fratelli d'italia, Lia Montalti del Pd e Bruno Piraccini per la Fondazione Orogel.

I tecnici intervenuti al capezzale dell'abbazia hanno sottolineato che dopo il monitoraggio e la diagnosi si procede per fasi. L'ala nord è senza dubbio quella più critica dal punto di vista di fessure e crepe. "E' stato importante l'arrivo del Priore, perché una abbazia abitata è la prima condizione per rimetterla in sicurezza".

Si tratta di un edificio complesso perché frutto di varie epoche e tipologie di fondazione, la diagnosi è cominciata nel 2020, da quando il problema delle crepe ha iniziato ad essere sempre più preoccupante. L'onorevole di Forza Italia Rosaria Tassinari annuncia l'arrivo a breve di un decreto del governo per i monumenti alluvionati "una bella notizia anche per l'abbazia del monte, ed in particolare per quanto riguarda la ricostruzione delle mura di cinta. Fin dai primi mesi del mio mandato mi sono preoccupata della situazione dell’Abbazia Benedettina, visitandola insieme all’abate già nel marzo 2023. Poi sto seguendo la situazione presso la struttura commissariale alla ricostruzione del dopo alluvione. Inoltre, continuerò a seguire a Roma l’evolversi della situazione, mentre sul territorio mi impegnerò per quanto è possibile a diffondere l’appello lanciato dalla Comunità Benedettina per la raccolta fondi presso istituzioni (anche la Fondazione Carisp ha stanziato 100mila euro) e privati”.

Quali sono le criticità rilevate?

Fondazioni e terreni di fondazione. Il Monastero di Santa Maria del Monte è un importante complesso edilizio realizzato senza giunti strutturali su un terreno di fondazione non uniforme e con profondità di posa delle fondazioni a quote diverse. Questo comporta il fatto che tali fondazioni si comportano in maniera diversa e diversi sono i relativi cedimenti, tanto più che negli ultimi anni si è accentuato il problema a causa dell’essiccamento del terreno per periodi prolungati di siccità, seguiti, come è accaduto questa primavera, da veri e propri eventi alluvionali. I cedimenti differenziali dei terreni di fondazione probabilmente sono la principale causa della comparsa di lesioni a 45° lungo il lato nord del Monastero, posizione prossima ad una scarpata in pendenza, con il conseguente instaurarsi di stati tensionali nelle murature che provocano setolature importanti anche in porzioni di muratura distanti dalla posizione dei cedimenti stessi.

Murature in elevazione. Il volume posto a nord del Monastero è costituito al primo piano da un grande corridoio: è in corrispondenza di tale grande vano e dei vani ad esso affacciati che si evidenziano le principali lesioni nelle murature, nei pavimenti e nelle volte. Il muro esterno evidenzia sia lesioni a 45° che lesioni verticali, seppure in apparente assenza di spanciamento e di deformazioni fuori dal piano verticale. Tali lesioni sono evidenti sia nella muratura perimetrale esterna, che nelle murature interne. La presenza, al piano sottostrada, di contrafforti in muratura con strutture ad arco di forma neogotica a sostegno della muratura originaria, fa pensare che già in precedenza (forse nel XIX° secolo) si fossero verificati fenomeni di dissesto ai quali tali contrafforti hanno cercato di porre rimedio. Sono evidenti, in corrispondenza del corridoio al piano terra e al piano primo, fessure longitudinali sul pavimento e sulle volte, segno di un “allargamento” dovuto ai cedimenti differenziali unitamente alla mancanza di adeguati collegamenti orizzontali di piano.

Solai a volta. I solai costituiti da volte in muratura del piano terra, in particolare quelli delle cosiddette “sala musica” e “sala archivio”, hanno manifestato un significativo dissesto all’estradosso, con evidente disconnessione delle mattonelle in graniglia della pavimentazione; tali dissesti hanno corrispondenza anche all’intradosso (al piano sottostrada) mostrando la disconnessione degli elementi murari che costituiscono le volte.

L’esito delle analisi eseguite nel corso degli ultimi tre anni.

L’insieme delle indagini e dei tre anni di lavoro, con sopralluoghi, analisi, rilievi, ha portato l’Abbazia ad incaricare lo studio Rstruct engineering di Padova alla redazione di un progetto strutturale di consolidamento e messa in sicurezza, con la finalità di poter perseguire anche un miglioramento sismico, i cui risultati fanno parte del progetto di restauro coordinato dallo Studio Cecchini Architetti Associati di Verona che tenta di dare anche delle indicazioni progettuali, necessarie per formulare un preventivo attendibile dei costi di intervento, sugli elementi architettonici costituenti la fabbrica (pavimenti, intonaci, serramenti) e sulla possibile interazione con gli impianti (elettrici e meccanici).

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