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Cronaca

A Bagno di Romagna dopo otto anni ancora nessun rimborso della tariffa di depurazione

"E' con amarezza ed incredulità che sono costretto a presentare ancora una interrogazione sull' argomento in oggetto riferito ad una vicenda che si trascina da oltre otto anni"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

E' con amarezza ed incredulità che sono costretto a presentare ancora una interrogazione sull' argomento in oggetto riferito ad una vicenda che si trascina da oltre otto anni e che dimostra come un ente pubblico possa di fatto trattenere arbitrariamente ed impunemente somme pretese dai propri cittadini in virtù di una norma definita nel 2008 incostituzionale e perciò cancellata con effetto retroattivo dal nostro ordinamento. Il Sindaco pro-tempore di Bagno di Romagna già nel 2011, in occasione di un Consiglio comunale, riferendosi alla sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 affermava testualmente "…..Aggiungerò che secondo l'Amministrazione in carica al momento della sentenza non c'era neppure bisogno di fare domanda di rimborso " , verità sacrosanta impunemente calpestata dai successivi avvenimenti. Nel 2014 è cambiata la Giunta Comunale, sono cambiati i suonatori ma la musica è la stessa : tante chiacchiere ma nessun fatto. Gli unici cittadini che al momento risultano interamente rimborsati sono coloro che, stanchi di essere presi in giro, hanno citato in giudizio il Comune condannato puntualmente anche al pagamento delle spese processuali in sei cause dal giudice di Pace ed in due cause dal Tribunale. In buona fede ho creduto alla comunicazione pubblica con la quale l'Amministrazione nei primi giorni di novembre 2015, prendendo atto delle batoste giudiziarie, precisava che, giusto il tempo di decidere le modalità di rimborso, si sarebbe proceduto alla emissione dei mandati di pagamento in favore di tutti i cittadini-utenti. Dopo quasi un ulteriore anno impiegato a chiarirsi le idee sulla possibilità di ammettere istanze cumulative di rimborso con una sola marca da bollo, finalmente il 30 settembre 2016 la Giunta, con atto n. 162 dichiarato immediatamente esecutivo, ha dato avvio alla operazione di rimborso collettivo stabilendone la sua conclusione in quattro mesi a causa sia dell'elevato numero dei rimborsi, sia della particolare situazione del Settore Finanza e contabilità . Ebbene, sono trascorsi quasi cinque mesi senza che risulti emesso un solo mandato di pagamento per cui prendo atto che il Comune dopo oltre otto anni continua a trattenere indebitamente somme dei cittadini-utenti per un importo di circa 300.000 euro soggette di fatto ad una sorta di sequestro illegale. Oltretutto tale importo corrisponde a quasi un terzo della giacenza di cassa al 31/12/2017 vantata dall' Amministrazione in Consiglio comunale in occasione della discussione sul bilancio di previsione 2017 !!!! A questo punto non è difficile prevedere una nuova stagione di cause giudiziarie dall'esito scontato e con nuovi oneri a carico del Comune per cui chiedo di conoscere con urgenza:  La data in cui saranno effettuati i primi pagamenti;  Il numero di mandati che settimanalmente l'ufficio prevede di consegnare al tesoriere;  Il numero complessivo degli aventi diritto ai rimborsi; Mi preme inoltre precisare che qualora la presente interrogazione, come altre ultimamente presentate, non riceva risposta entro il termine prescritto dal Regolamento sporgerò denuncia per reiterata omissione di atti di ufficio.

G.David Camagni

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