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Cronaca

Sicurezza a bordo dei bus, il "panic button" aziona l'occhio vigile della sala operativa

Fiore all'occhiello del sistema è la sala operativa, con base a Cesena: "E' attiva da circa un mese - fa sapere Rossi - inoltre dall'estate scorsa è stata ristrutturata la rete di ponti radio"

L'autista che schiaccia il pulsante rosso. L'alert acustico che giunge alla sala operativa e attiva le forze dell'ordine. Si chiama "Panic Button" il nuovo sistema di sicurezza a bordo degli autobus di trasporto pubblico locale, attivo già su 37 mezzi della flotta di Start Romagna, ma in procinto di essere implementato su altri cinque bus. Il progetto rientra nell'ambito del protocollo "Safe Travel Bus", frutto della collaborazione fra Start Romagna, Questura e Comando dei Carabinieri di Forlì-Cesena, con il coordinamento fattivo della Prefettura di Forlì-Cesena. Il sistema Safe Travel Bus consente di connettere in tempo reale ciò che rilevano i sistemi installati a bordo con le sale operative delle Forze dell’Ordine. Informazioni utilissime per monitorare i comportamenti sui bus e agire efficacemente anche in termini di prevenzione. Azioni utili anche in questa fase temporanea con finalità di contenimento del contagio.

Si tratta, spiega il direttore di Start Romagna Giampaolo Rossi, di "un progetto a più ampio respiro, con un investimento nell'ultimo biennio di 800mila per la videosorveglianza per incrementare la videosorveglianza a bordo dei bus, grazie ai benefici dei programmi Por-Fesr della Regione Emilia-Romagna". Fiore all'occhiello è la sala operativa, con base a Cesena: "E' attiva da circa un mese - fa sapere Rossi -; inoltre dall'estate scorsa è stata ristrutturata la rete di ponti radio, he mette in dialogo gli oltre 600 mezzi che circolano, con performance non indifferenti".

Il ‘panic button’, che in seguito sarà esteso anche a tutto il territorio servito da Start Romagna, consiste in un pulsante installato all’interno della cabina, che l'autista può attivare, facendo scattare un allarme sonoro recepito dalle sale operative. Il tutto, nel pieno rispetto delle norme sulla privacy, innesca l’immediata trasmissione alle forze dell’ordine delle immagini delle videocamere e la geolocalizzazione del mezzo. Ne consegue l’opportunità per un tempestivo ed efficace intervento, oltre alla possibilità di raccogliere informazioni per successive verifiche. La presenza del dispositivo è comunicata da un adesivo circolare di colore rosso.

 Il Protocollo riporta anche una serie di casi nei quali l’attivazione del panic botton è prevista, allo scopo di definirne un utilizzo coerente con gli obiettivi e che ovviamente si affinerà nel tempo. Ogni scenario tende quindi a rendere il viaggio più sicuro e la chiara evidenza di questo nuovo strumento dovrebbe fungere da avviso preventivo sui rischi che si corrono, con la certezza che ogni comportamento viene chiaramente registrato, a tutela dei viaggiatori e dei conducenti. Fino a oggi, aggiunge, il panic button non è ancora mai stato attivato, grazie al lavoro su informazione finalizzato ad evitare gli assembramenti, con le vetrofanie, e deterrenza: "La moral suasion ha il suo effetto" e non si è registrato "nessun caso critico". Il sistema e' stato testato nella tarda estate, "funziona ed è consolidato".

Negli ultimi due anni Start Romagna ha investito oltre 800mila euro per incrementare la videosorveglianza a bordo dei bus, grazie ai benefici dei programmi POR-FESR della Regione Emilia-Romagna. Questa tecnologia, già attiva su oltre il 95% della flotta di Start Romagna, è alla base dei servizi di sicurezza e utilizza le immagini delle telecamere per verifiche differite nel tempo.

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