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Superbike, si fa sul serio: a Phillip Island è già Ducati contro Kawasaki. Savadori evita un brutto highside

Settimo crono, nel combinato delle sessioni, per Lorenzo Savadori: il portacolori dell'Aprilia del team Milwaukee ha rischiato grosso nel primo turno di prove, evitando un brutto highside

Si comincia a fare sul serio. Il tempo dei collaudi è finito. Questo weekend il circuito di Phillip Island ospiterà il primo round del campionato delle derivate di serie. Le prime prove libere indicano in Jonathan Rea l'uomo da battere. Il campione del mondo della Kawasaki ha chiuso il venerdì col secondo tempo a 66 millesimi dall'1'30"189 realizzato dalla Ducati di Chaz Davies, ma il nordirlandese ha dimostrato di avere in canna un passo gara decisamente migliore del gallese. La virtuale prima fila è completata dal sorprendente Xavi Fores (Ducati Barni), che si è messo alle spalle la Kawasaki di Tom Sykes e la Ducati Aruba di Marco Melandri. Settimo crono, nel combinato delle sessioni, per Lorenzo Savadori: il portacolori dell'Aprilia del team Milwaukee ha rischiato grosso nel primo turno di prove, evitando un brutto highside.

"Sono contento di come è andata - esordisce comunque Savadori malgrado la quattro cilindri di Noale, su una pista che in passato l'ha vista salire più volte sul gradino del podio abbia evidenziato molte lacune -. Abbiamo fatto molti progressi durante le sessioni, ma di sicuro abbiamo bisogno di trovare un po ' di ritmo sui lunghi run". Il cesenate racconta come sia riuscito ad evitare un pericoloso highside durante il primo turno di prove: "E' stato un brivido, ma ho salvato la moto e non mi sono fatto nulla". Il cesenate conferma che la strada da percorrere è ancora lunga: "Ho ancora bisogno di trovare più ritmo sulla moto, ma so che il team sta lavorando molto duramente e sono sicuro che sabato sarà migliore". Nonostante le difficoltà l'ex campione della Superstock è riuscito a qualificarsi per la Superpole 2: "Sono soddisfatto, ho fatto un buon giro. Sappiamo che abbiamo bisogno di più velocità, ma è stato un buon passo per noi".

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