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Cesena, i tifosi in piazza contro Lugaresi: "Meglio sogni in D che incubi in B"

La tifoseria chiede di non lasciar morire in un lento decadimento una squadra con una storia così gloriosa

"Meglio sogni in D che incubi in B". Questo il messaggio, addolcito, per far capire all'attuale presidente del Cesena Calcio, Giorgio Lugaresi, che deve togliere le catene al Cavalluccio e lasciargli fare la sua strada, quella della rinascita pulita, coi conti a posto. Il messaggio un po' più chiaro ("Lugaresi vattene...") è stato, invece, urlato appena il corteo dei tifosi del Cesena è partito dalla Curva mare, dove oltre un migliaio di cesenati  si sono radunati nel tardo pomeriggio per arrivare in piazza del Popolo a chiedere al sindaco di occuparsi personalmente della squadra dei bianconeri. Non c'erano solo cesenati, ma gruppi di tifosi provenienti da tutta la Romagna.

Il corteo dei tifosi allo stadio: VIDEO

I gruppi curva nei giorni scorsi hanno fatto fare 500 maglie rigorosamente bianconere con la scritta "Il Cesena siamo noi. Uniti risorgeremo". In meno di 20 minuti sono state vendute tutte. Anche il corteo è stato un successo alla faccia di chi credeva che il sabato pomeriggio i cesenati vanno al mare. "Il Cesena siamo noi - ha urlato nel megafono uno dei capi del gruppo Curva Mare  - e questo non è un funerale. Siamo qui perché vogliamo che Lugaresi se ne vada, lasci libero il Cesena libero di ripartire. Perchè vogliamo rinascere". Concetto chiaro a fronte dell'iscrizione alla serie B che due giorni fa, un po' a sorpresa vista la drammatica condizione economica del Cesena Calcio, é stata fatta dal presidente Lugaresi. Tutta la tifoseria chiede di non lasciar morire in un lento decadimento una squadra con una storia così gloriosa ma di permettere di ripartire al Cesena, dal basso ma con dignità e, soprattutto, concretamente.

Cesena sull'orlo del baratro, la protesta dei tifosi

A dare concrete speranze è stato il sindaco Paolo Lucchi che è sceso da Palazzo Albornoz, quando il corteo è arrivato in piazza del Popolo, insieme al vicesindaco Carlo Battistini e all'assessore allo sport Christian Castorri. "Grazie di esserci e di esserci così - ha detto il sindaco - C'è chi ha detto che era tardi per fare un corteo e che i giochi erano già fatti. Io dico di no, dico che è il momento giusto. Ed è giusto che anche il Comune faccia le cose che sono da fare. Ci sono, però, cose che in questa fase si possono fare e altre che non si possono fare. Quello che vogliamo è che il prossimo anno questa città possa tifare ancora i colori bianconeri. Questo vogliamo e faremo tutto quello che serve. Lo faremo insieme a voi, passo per passo e con quella trasparenza che finora è mancata. Nei prossimi giorni ci incontreremo e decideremo, volta per volta cosa fare. Dal momento della passione dobbiamo passare al momento dei fatti. E questo è il momento". Il sindaco ha quindi incontrato una delegazione in Comune, accordandosi per un incontro lunedì alle 20.

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